Beni strumentali: nel 2023 il trend positivo dovrebbe proseguire

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Secondo quanto comunicato da Federmacchine, dopo un 2022 decisamente buono, anche il 2023 dovrebbe mantenere un trend positivo, benché meno brillante dell’anno precedente. Nel 2022, il fatturato dell’industria italiana di settore è infatti cresciuto dell’8,1% rispetto al 2021, arrivando a 54.106 milioni di euro (dati di preconsuntivo). Inoltre, il consumo nazionale di macchinari, anche grazie ai provvedimenti di incentivo 4.0, è risultato particolarmente vivace: con un incremento del 17,9%, ha raggiunto il valore di 31.688 milioni di euro.

Per quanto riguarda il nuovo anno, si prevede che il fatturato salirà a 55.861 milioni di euro, il 3,2% in più rispetto al 2022. L’export dovrebbe crescere del 3% a 35.395 milioni
di euro, mentre le consegne interne dovrebbero raggiungere i 20.466 milioni (+3,7% in confronto al valore registrato nel 2022). Infine, anche la domanda interna dovrebbe aumentare ancora (+3,1%) attestandosi a 32.679 milioni di euro.

Un orizzonte ancora roseo

Il 2022 – ha commentato Giuseppe Lesce, presidente di Federmacchineè stato un anno positivo per l’industria italiana del bene strumentale intesa nel suo complesso. Il comparto ha infatti raggiunto livelli di fatturato e consumo mai registrati prima e nel 2023 il trend dovrebbe proseguire, seppure a ritmo più contenuto. Le aziende hanno infatti portafogli ordini davvero ricchi e, nonostante le problematiche con cui tutti noi dobbiamo confrontarci, quali mancanza di componenti elettriche ed elettroniche, caro energia e incertezza determinata dal conflitto tra Russia e Ucraina che ancora non si arresta, ci aspettiamo ancora mesi di crescita”.

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