Trasformare le mosche in plastica biologica

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mosche

Gli scienziati dell’American Chemical Society hanno estratto la chitina, un polimero non tossico, biodegradabile, dalle carcasse presenti negli allevamenti di mosche soldato nere per usarla per produrre bioplastica.

Immagina di utilizzare gli insetti come fonte di sostanze chimiche per produrre plastica in grado di biodegradarsi in seguito, con l’aiuto di quello stesso tipo di insetto. Un’idea molto piĂą vicina alla realtĂ  di quanto tu possa pesare. Un team di ricercatori dell’American Chemical Society sta studiando come estrarre la chitina dalle mosche soldato morte e scomporla nelle sue glucosamine monomeriche, per poi usare le piccole molecole di zucchero per produrre bioplastiche, come policarbonati o poliuretani, tradizionalmente ottenute dai petrolchimici. Le mosche soldato nere inoltre contengono molti altri composti utili che il gruppo intende utilizzare come materiale di partenza, tra cui proteine, DNA, acidi grassi, lipidi e vitamine. Le carcasse degli esemplari adulti contengono la chitina, un polimero non tossico, biodegradabile, a base di zucchero, che rafforza il guscio, o esoscheletro, di insetti e crostacei. Alcuni isolano la chitina o le proteine dalle larve di mosca, ma i ricercatori americani hanno deciso di estrarre la chitina proveniente da mosche adulte scartate che, a differenza delle larve, non vengono utilizzate come mangime.

Mentre perfezionavano le tecniche di estrazione, gli scienziati hanno convertito la chitina purificata della mosca in un polimero simile noto come chitosano, rimuovendo i gruppi acetile della chitina. In questo modo i gruppi amminici chimicamente reattivi possono essere funzionalizzati e quindi reticolati; passaggi che trasformano il chitosano in bioplastiche utili come gli idrogel superassorbenti, cioè reti polimeriche 3D in grado di assorbire l’acqua.

Insetti mangia plastica

I prodotti realizzati con questi elementi chimici sono destinati a degradarsi quando vengono scartati, quindi non contribuiscono all’attuale problema dell’inquinamento da plastica: “Vorremmo che gli insetti mangiassero i rifiuti di plastica come fonte di cibo, quindi li raccoglieremmo di nuovo e prenderemmo i loro componenti per produrre nuova plastica. Così gli insetti non solo sarebbero la fonte, ma consumerebbero anche la plastica scartata”, conclude la ricercatrice Karen Wooley.

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