La fresatura tra passato e futuro

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“Bisogna conoscere il passato per capire il presente e orientare il futuro”, Tucidide, V secolo a.C.. Può valere anche per il manufacturing?

Il manifatturiero e i processi di asportazione di truciolo sono alla base dello sviluppo della società occidentale negli ultimi 200 anni. L’evoluzione del settore manifatturiero ha seguito di pari passo le maggiori evoluzioni tecnologiche dell’ultimo secolo, integrandole nei propri processi e macchinari, migliorandone le caratteristiche chiave quali precisione, ripetibilità e automazione. Eppure, le richieste di ieri permangono oggi. Il mercato richiede lavorazioni sempre più precise e complesse, nonché consegne in tempi sempre più stretti. La globalizzazione, per quanto attualmente in crisi, ha aumentato a dismisura la concorrenza, riducendo i margini di errore di aziende prima dominanti nel settore e spingendo l’innovazione, probabilmente come mai accaduto prima. Se un tempo, infatti, si innovava per migliorare, adesso si innova per sopravvivere. Le sfide attuali sono forse le più importanti di sempre e le soluzioni spesso sono complesse ma esistono. Prima di trattarle è importante analizzare la storia di questo settore, arrivando fino ai giorni nostri.

La genesi

A fine ‘700, lo sviluppo delle tecnologie siderurgiche e il dominio britannico su gran parte del mondo, che garantì il necessario flusso di capitali e merci, crearono le condizioni affinché avvenisse uno straordinario sviluppo tecnologico noto come Prima Rivoluzione Industriale. Le prime macchine di fresatura e tornitura comparvero in Europa in questo stesso periodo: si trattava di macchinari semplici, che però furono, per la prima volta, in grado di produrre componenti di precisione (per lo meno per l’epoca). Permisero di fabbricare i componenti dei primi motori, quali teste di cilindri e ingranaggi, oltreché i primi stampi di fonderia.

Col XIX secolo, il mondo diventò sempre più interconnesso e iniziò, con l’avvento della Seconda Rivoluzione Industriale, il germogliare dei fenomeni che porteranno alla nascita e sviluppo della globalizzazione.

A inizio ‘900 Henry Ford inventò la catena di montaggio, usandola per fabbricare la prima automobile per la classe media. Questo è un fatto di notevole importanza perché la produzione di questa vettura richiedeva migliaia di macchine utensili, per la maggior parte alimentate a corrente: si passa da una unica fonte di potenza, ripartita su tutte le macchine con una foresta di cinghie e pulegge, ad avere ogni unità alimentata dal proprio motore elettrico. I ritmi di produzione delle automobili, accelerati dalle catene di montaggio, furono uno dei principali fattori per lo sviluppo delle macchine utensili nei primi 40 anni del ‘900. I componenti, infatti, dovevano essere fabbricati in tempi nettamente inferiori, e con tolleranze molto più strette, in maniera tale da evitare problemi durante la fase di assemblaggio.

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