Industria in calo in Germania e Italia, reggono Francia e Spagna

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Il calo della produzione industriale a novembre (-0,3%), terzo consecutivo, nasconde dinamiche differenziate: Italia e Germania (-0,3%) soffrono, positiva la performance di Spagna (+1,1%) e Francia (+0,5%). La debolezza della manifattura indica una dinamica dell’Eurozona molto debole nel 4° trimestre, dato che anche i servizi sono in contrazione (PMI a dicembre a 48,8). Nel 4° trimestre, l’export italiano è stimato in recupero (+1,5% in ottobre-novembre sul 3°), seppure con una dinamica mensile altalenante.

Nel manifatturiero, le vendite all’estero si sono attestate su livelli superiori rispetto a ottobre-novembre 2022 (+0,6%). Una dinamica migliore di quella registrata dalla produzione manifatturiera italiana (-2,5%) che è stata frenata anche da una debole domanda interna di beni.

Esportazioni e produzioni italiane sono in espansione in settori centrali, fortemente integrati nelle catene globali del valore, come i mezzi di trasporto (anche grazie alla ripartenza dell’automotive), i macchinari e impianti, gli apparecchi elettrici.

Hanno aumentato la produzione, pur in presenza di un calo dell’export, il comparto dei prodotti petroliferi, il farmaceutico (che aveva registrato un boom con l’emergenza sanitaria) e i prodotti elettronici.

Sono in generale calo, invece, i settori energy intensive (come legno e carta, metallurgia e prodotti in metallo, minerali non metalliferi), maggiormente penalizzati dall’energia ancora cara nel 2023.

Il fattore export

In media, comunque, i comparti che hanno registrato risultati migliori all’estero mostrano una dinamica più favorevole della produzione industriale (e viceversa), confermando l’importanza della domanda estera come attivatore della manifattura italiana, e come cartina di tornasole della sua competitività rispetto agli altri paesi.

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