Il rabbocco automatico del fluido da taglio

Daniela Tommasi

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Il settore manifatturiero si sta orientando verso soluzioni automatiche e automatizzate, questo può riguardare anche il rabbocco del fluido da taglio

I processi automatizzati stanno sempre più prendendo piede in produzione, indipendentemente dalle dimensioni della realtà e del volume di lavoro. Come è evidente, quando il lavoro è organizzato h24/7, soprattutto in non presidiato, automazione e sistemi automatici sono praticamente imprescindibili, ma c’è anche un’altra condizione che spinge verso questi sistemi: l’ormai endemica carenza di personale.

Si potrebbe dire che la strada sia ormai segnata, ma, se è facile intuire quale possa essere per la lavorazione, meno intuitivo è immaginare il processo nella sua interezza. La gestione del fluido da taglio può essere coinvolta? Un aspetto interessante riguarda, per esempio, il rabbocco che oggi deve diventare automatico.

Cosa si intende per rabbocco automatico?

Sinteticamente, significa sostituire con un automatismo il lavoro svolto da un operatore che, munito di secchio, o equivalente, ripristina, macchina per macchina, il livello del fluido da taglio. Il concetto di rabbocco automatico è stato per molto tempo accantonato, se non addirittura osteggiato, a causa di un problema di affidabilità legato alla gestione dei livelli e delle soglie di sicurezza da impostare sulle varie macchine, in modo da scongiurare il rischio di allagamenti dell’officina.

L’allagamento dell’officina è una esperienza ben conosciuta dagli operatori, ma per fortuna oggi le cose stanno cambiando, un po’ perché sono cambiati i prodotti disponibili, un po’ per esigenze di produttività legata ai turni non presidiati o parzialmente presidiati. Tutto ciò ha una valenza ancora maggiore se vengono eseguite lavorazioni in alta pressione, dove, per fenomeni termici e di nebulizzazione, i consumi di lubrorefrigerante all’interno della macchina sono aumentati.

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