Efficienza e qualità nella produzione di pezzi con sottosquadra 

Gianandrea Mazzola

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sottosquadra

L’implementazione dei maschi collassabili Ermanno Balzi ha permesso a Comiplast di migliorare significativamente la realizzazione di filetti e sottosquadra, superando le limitazioni dei sistemi tradizionali a svitamento.

Comiplast si distingue come partner affidabile nella progettazione e produzione di componenti plastici complessi, grazie alla gestione interna dell’intero processo, dal concept iniziale al prodotto finito. La sua forza risiede nell’attenzione alla qualità, nell’affiancamento costante al cliente e nell’analisi approfondita delle soluzioni per garantire il miglior risultato.

L’azienda di Lumezzane (BS) dal 1985 si è evoluta, trasformandosi da officina meccanica a partner strategico per la progettazione e produzione di componenti plastici complessi. Il parco macchine, distribuito su oltre 2.500 mq di superficie coperta, comprende oggi 20 presse per lo stampaggio a iniezione e un’articolata dotazione di macchinari CNC.

L’ottimizzazione dei processi produttivi passa attraverso scelte tecnologiche mirate, capaci di rispondere a specifiche esigenze applicative. La scelta dei maschi collassabili Ermanno Balzi si inserisce per Comiplast in questa strategia, rappresentando una soluzione avanzata per la realizzazione di componenti complessi.

L’azienda ha identificato in questa tecnologia la risposta ideale per migliorare efficienza e qualità nella produzione di pezzi con sottosquadra, apprezzandone in particolare l’affidabilità e la versatilità operativa.

Dalla teoria alla pratica

L’efficacia dei maschi collassabili emerge con particolare evidenza nello stampaggio da parte di Comiplast di un pezzo in GRILAMID TR 55, una poliammide 12 dalle elevate prestazioni meccaniche che presenta specifiche complessità nel processo di trasformazione.

La sfida principale risiede nella naturale tendenza del materiale ad aderire alle superfici dello stampo, caratteristica intrinseca che impattava considerevolmente sul ciclo produttivo con il sistema tradizionale a svitamento, imponendo vincoli operativi rilevanti.

Il ciclo produttivo precedente richiedeva una sequenza articolata di operazioni (apri, svita, estrai, avvita, chiudi) con tempi ciclo che si attestavano intorno ai 70 secondi per pezzo, limitando la produttività dell’impianto.

L’implementazione del maschio a collasso ha permesso di eliminare completamente questa problematica, ottimizzando l’intero processo.

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