Reportage | AGIC, un nuovo luogo dove co-creare il futuro del metalworking

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Inaugurato ufficialmente lo scorso febbraio, l’AGIC – AMADA Global Innovation Center di Isehara, in Giappone, ha aperto recentemente le sue porte anche alla stampa. Lamiera ha avuto l’opportunità esclusiva di visitare un luogo dove si fa ricerca e sviluppo in un modo del tutto inedito, insieme al cliente. Uno spazio che si candida a rappresentare il cuore di un nuovo approccio all’innovazione per le tecnologie di lavorazione della lamiera.

Alla presenza di un ristretto numero di giornalisti europei e internazionali si è tenuto, lo scorso aprile, l’AGIC Media Tour, un vero e proprio viaggio che ha avuto come suo focus principale la scoperta del nuovo AMADA Global Innovation Center, inaugurato ufficialmente a febbraio 2023 presso la sede centrale AMADA a Isehara (prefettura di Kanagawa, circa 50 km a sud di Tokyo). La redazione di Lamiera ha avuto l’opportunità esclusiva di visitare questa impressionante struttura (circa 30.000 m2 di superficie) che sarebbe riduttivo e improprio definire un semplice “centro di ricerca e sviluppo” ma è, a ragione, un hub di networking dove la multinazionale giapponese si propone di reinventare il rapporto con i propri clienti invitandoli da tutto il mondo per “co-creare il futuro del metalworking”.

Crescere insieme con i propri clienti

La filosofia del “Crescere insieme con i propri clienti” non è certamente cosa recente per il gruppo AMADA. L’idea di affiancare all’attività produttiva la creazione di Technical e Solutions Center è un elemento caratterizzante il DNA della multinazionale giapponese fin dagli albori della sua storia, cominciata nel 1946 grazie all’intuizione del fondatore Isamu Amada e del co-fondatore, nonché suo cognato, Ryuharu Emori. Una storia che è per altro possibile approfondire presso il suggestivo museo allestito a pochi passi dall’AGIC.
Grazie a questa strategia, AMADA è stata sempre in grado, infatti, di rispondere in maniera performante ai mutamenti del mercato – oggi ancora più rapidi e imprevedibili – ed è per questo che l’AGIC appena inaugurato rappresenta il quarto step evolutivo di questo modello di business: dalla fondazione di AMADA (1946-generazione 0, con le prime dimostrazioni ai clienti su un camion itinerante), passando per l’era della produzione di massa (1978/1991-generazione 1, inaugurazione dell’AMADA Machine Tool Plaza), l’avvento dell’automazione (1992/2021-generazione 2, apertura dell’AMADA Solution Center), fino ad arrivare ai sistemi cibernetici e Industria 4.0 (oggi-generazione 3, AMADA Global Innovation Center), ogni rivoluzione industriale è stata accompagnata da altrettante innovazioni rivolte dall’azienda ai clienti. In questo senso l’AGIC incarna l’espressione tangibile di quelle che sono le due linee guida di AMADA in questa fase storica: da una parte accettare la sfida di sviluppare e testare le tecnologie del futuro e dall’altra essere in grado di mostrarne il valore effettivo ai clienti.

Alle radici dell’AGIC

Prima che tecnica e strutturale, la genesi dell’AGIC è stata anzitutto concettuale. Due, nello specifico, le domande che il Management si è posto:

Punti critici che vanno per altro messi a confronto con sfide globali altrettanto determinanti quali la neutralità carbonica, il dirompente sviluppo dell’elettrificazione tecnologica e di nuovi materiali, l’avvento dell’intelligenza artificiale, il drastico calo della popolazione attiva, il cambiamento climatico ecc.

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Matt Wood, EU Product Marketing Manager, illustra la ECO Dashboard, che fornisce una dettagliata live view di tutte le macchine presenti all’interno del SITE con focus su diversi parametri quali i consumi energetici

Da questa fase di dibattito preliminare sono emerse infine due direttrici che stanno oggi alla base dell’AGIC: da una parte, la volontà di garantire ad AMADA l’immagine di un’azienda sempre più “technically oriented” in quanto fornitrice di macchinari e soluzioni; dall’altra, l’intenzione di rifarsi alle proprie radici, tornando a “Crescere insieme con i propri clienti”, così come era stato agli albori. Puntare al giusto mix tra innovazione e tradizione insomma, per guardare al futuro prendendo dal passato ciò che di buono ha permesso ad AMADA di diventare un riferimento globale per quasi un secolo.

«L’AGIC rappresenta il pilastro portante sul quale poggia la nostra “Long-Term Vision”, il cui obiettivo è di diventare, entro il 2030, un’azienda da 500 miliardi di yen [circa 3 miliardi e 300 milioni di euro, ndr]». Sono state queste le parole con le quali Koji Yamamoto, Director & Senior Executive Officer di AMADA, ha ufficialmente aperto il media tour: dichiarazioni decisamente ambiziose, considerando che Il fatturato del 2021 ammonta a 312.6 miliardi di yen, poco più di 2 miliardi di euro, ma sicuramente in linea con lo slancio intrapreso dalla multinazionale giapponese. Annunciata nel maggio 2022, la Long-Term Vision 2030 di AMADA si concentra su tre strategie di crescita basate su ambiente, Digital Transformation e globalizzazione.

Tre punti cardine che mirano a facilitare una crescita sostenibile e globale, riducendo al minimo l’impatto causato dalle fluttuazioni economiche, e permettono di sviluppare soluzioni avanzate che preservino l’ambiente soddisfacendo al tempo stesso esigenze produttive sempre più specifiche e customizzate. Riuscire a raggiungere questi obiettivi non è possibile senza una completa evoluzione e revisione delle strategie di business.

Per questo AMADA ha avviato una riorganizzazione dei metodi di produzione, vendita e servizio utilizzando al meglio i vantaggi della trasformazione digitale, sviluppando nuove soluzioni basate sull’intelligenza artificiale e l’automazione spinta, e arrivando a creare un luogo dove, insieme ai clienti, sia possibile sperimentare il business del futuro testando nuovi materiali, prodotti e tecnologie in una maniera sempre più efficiente e performante: l’AGIC.

La struttura nel dettaglio

Nato dalla ristrutturazione del precedente Solution Center, e definito come la “terza generazione di Exhibition Center AMADA”, AGIC è costituito da ben 11 diverse aree, ognuna con la propria specifica funzione. Di seguito andiamo a scoprirne le principali.

Innovation LABO. Dalla teoria alla pratica

È la prima e unica struttura nel mondo dell’industria dedicata specificamente alla lavorazione della lamiera all’interno della quale nuovi processi e metodologie vengono sviluppate insieme ai clienti. Caratteristica peculiare di quest’area è la presenza di 9 “LABO Rooms” all’interno delle quali i clienti possono testare ogni tipo di processo, nuovo materiale o tecnologia innovativa insieme ai tecnici specialisti di AMADA.

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Con le sue 9 “Rooms” dedicate, l’Innovation LABO è la prima e unica struttura nel mondo dell’industria dedicata specificamente alla lavorazione della lamiera all’interno della quale nuovi processi e metodologie vengono sviluppate insieme ai clienti

Il tutto nella massima riservatezza: le stanze, infatti, sono accessibili esclusivamente dai clienti ai quali le stesse sono state assegnate, tramite sistemi di riconoscimento ID collocati sulle porte. Man mano che vengono effettuati i test, i risultati possono essere verificati da diversi punti di vista all’interno della Measuring Room, dove sono installati vari tipi di apparecchiature di ispezione grazie alle quali è possibile verificare qualità, accuratezza e affidabilità dei lavori appena svolti.

Ognuna delle 9 LABO Rooms è dedicata a diverse tipologie di tecnologia (nello specifico le stanze 1, 2 e 6 sono dedicate alla saldatura, 3-4 al laser, 7 e 8 alla piegatura, 9 alle combinate, mentre la 5 è l’area di test) oltre che dotata di dispositivi di programmazione. In questo modo, sulla base dello storico registrato e dei disegni dei clienti, è possibile eseguire processi sempre più performanti. Aspetto molto interessante, ed emblema della filosofia che sta dietro al LABO, è il fatto che, ad esempio, nella stanza dedicata al laser non sia presente un unico modello di laser fibra ma ben due: REGIUS e VENTIS.

In questo modo aumentano le possibilità per ogni utente di testare un materiale o applicazione, che magari non sarebbe possibile su un solo modello di laser, o ancor meglio si può effettuare uno stesso test su due sistemi diversi, rendendo possibile così valutare differenze di performance. Inoltre, quest’area d’avanguardia non è accessibile solamente ai clienti: sempre nell’ottica di rivolgere lo sguardo al futuro, AMADA ha infatti scelto di aprire le porte del suo Innovation LABO anche a Università e fornitori di materiali, mettendo a disposizione il proprio know-how per attivare nuove collaborazioni con diversi attori della filiera.

Innovation SITE. Non mostrare ma dimostrare

Secondo pilastro sul quale si fonda l’AGIC insieme al LABO, l’Innovation SITE rappresenta in maniera concreta il cambiamento di approccio al cliente maturato dalla multinazionale giapponese. Suddivisa in due grandi ambienti (SITE 1: dedicata a laser, punzonatrici, combinate, saldatrici; SITE 2: piegatrici, presse e altri macchinari) ha l’obiettivo di superare il canone classico secondo il quale l’azienda mostra i suoi prodotti e tecnologie (cioè “cosa AMADA è in grado di proporre”) ma dimostra “perché e come è in grado di farlo”.

All’interno di quest’area, infatti, i visitatori possono non solo vedere e toccare con mano oltre 90 modelli tecnologici, specie i più recenti, ma anche conoscerne il funzionamento, grazie soprattutto alla presenza di meeting rooms e technical corners disseminati in punti specifici, grazie ai quali i visitatori possono comodamente approfondire e discutere i dettagli tecnici di ciascuna tecnologia con gli specialisti AMADA.

Stiamo parlando perciò non di una semplice show room, ma di un luogo la cui intenzione è far capire al visitatore perché una determinata tecnologia opera in quel modo e le motivazioni tecniche per le quali può essere la scelta giusta per lui. Tutte le ultime innovazioni AMADA sono connesse digitalmente e mirano a promuovere l’automazione come strumento di produttività, efficienza e risposta alla carenza di manodopera professionalizzata.

L’impatto dell’internet of things e dell’intelligenza artificiale è già ben visibile all’ingresso dell’Innovation SITE: qui infatti l’utente si trova subito di fronte all’ECO-Board: una doppia schermata nella quale è possibile visualizzare un ECO Summary, con il dettaglio di dati quali l’energia solare prodotta dall’AGIC in un determinato lasso di tempo, o la riduzione delle emissioni di CO2 ottenuta in tempo reale grazie alla corretta regolazione di luminosità, sistemi di ricircolo dell’aria, riscaldamento ecc.; tale regolazione è gestita in automatico da un sistema di intelligenza artificiale che, rilevando tramite telecamere e sensori le condizioni ambientali, modifica i parametri della struttura in un’ottica di risparmio energetico e massima sostenibilità.

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Il laser fibra REGIUS 3015 AJe, nella nuova versione da 12kW (esposto anche in Italia all’ultima edizione di fiera Lamiera) fa mostra di sé all’interno dell’Innovation SITE

Accanto si trova invece una ECO Dashboard che fornisce una dettagliata live view di tutte le macchine presenti all’interno del SITE con uno specifico focus, a colpo d’occhio, sul loro funzionamento e sui diversi parametri quali i consumi energetici. Tutte caratteristiche che fanno dell’AGIC una struttura pienamente eco-friendly e sostenibile.

Addentrandosi nell’Innovation SITE si resta meravigliati per la quantità di tecnologie esposte, alcune delle quali poco conosciute in Europa o mai arrivate sui nostri mercati.

A spiccare sono modelli ben consolidati, come ad esempio i laser fibra REGIUS 3015 AJe, nella nuova versione da 12kW (esposto anche in Italia alla recente fiera Lamiera), o VENTIS 3015 AJe da 6kW, ma anche funzioni come il Nozzle Checker, che elimina alla base la possibilità di errore umano, nuove soluzioni tecniche come i Soft Joint, che riducono notevolmente il tempo di finitura delle lavorazioni, o performanti processi di taglio come il Locus Beam Control Flash Cut che permette di tagliare in maniera ancora più accurata con tempi che si riducono anche del 60% rispetto allo standard sfruttando al massimo la potenza del generatore. A riprova che la filosofia di crescita sostenibile perpetrata da AMADA non è un concetto astratto ma si esprime anche nella pratica: l’obiettivo è fare meglio utilizzando meno potenza.

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La FLW 6000 con oscillatore ENSIS è dotata dell’innovativo AI TAS (Teaching Assist System) che compara le immagini visualizzate in tempo reale dal robot con le circa 100.000 immagini di saldatura presenti nel proprio database così da calcolare in automatico i corretti parametri di saldatura

Particolarmente interessante è la Welding Zone, dove sono esposti tre diversi modelli di saldatrici laser a fibra robotizzate e cobotizzate: la FLW 6000 con oscillatore ENSIS, ad esempio, dotata dell’innovativo AI TAS (Teaching Assist System), che compara le immagini visualizzate in tempo reale dal robot con le circa 100.000 immagini di saldatura presenti nel proprio database così da calcolare in automatico i corretti parametri di saldatura; l’FLW 3000 L, più compatto e di dimensioni ridotte, e l’FLW 1500 MT con cobot, ideale per le aziende nelle quali la saldatura manuale è più performante di quella robotizzata.

Alcune di queste soluzioni sono inoltre dotate di tecnologia Variable Beam Control e Beam Weaving che consentono maggiori velocità di saldatura mantenendo eccezionale la qualità.

Nella seconda area dell’Innovation SITE (SITE 2) punto di forza sono le piegatrici, e in particolare l’ultima generazione di presse piegatrici servocomandate. Su tutte la EGB 1303e, già nota al pubblico europeo e presentata per la prima volta alla scorsa rassegna EuroBLECH, e la EGB 6020e.

Entrambe equipaggiate con ATC dispongono di tecnologia ad azionamento elettrico e sono dotate del controllo numerico AMNC4ie e dispongono di una camera montata all’interno della macchina che, tramite realtà aumentata, mostra sul tablet dell’operatore la posizione reale di battuta rispetto a quella programmata sul software offline. Senza dimenticare la possibilità di gestire l’operatività anche con comando vocale via bluetooth, nell’ottica di una sempre maggiore attenzione alla sicurezza.

Non mancano le celle di piegatura robotizzata di ultima generazione, come la stessa EGB6013 ARce anch’essa presentata all’ultima fiera internazionale di Hannover. Il tuffo nelle tecnologie AMADA si conclude poi con la rassegna di macchine di altra tipologia: dalle presse agli asservimenti per la lavorazione da coil, passando per i sistemi di pulitura lamiere, fino alle storiche segatrici a nastro che hanno segnato gli albori della multinazionale giapponese.

Engineering FIELD. Verso il Digital Twin

Si tratta dell’area dove vengono esposte le soluzioni software e di service after sales di AMADA. Nell’ottica di accompagnare il cliente anche nella fase di assistenza post-vendita, qui vengono messe in mostra le soluzioni di service da remoto. In evidenza il V-factory, tecnologia già disponibile dal 2018 e che mette in comunicazione le macchine all’IoT Support Center di AMADA.

Si stima che oggi questo sistema sia utilizzato da oltre 2100 aziende nel mondo, per un totale di oltre 5600 macchine connesse. Lo sviluppo di nuove soluzioni AMADA proseguirà verso tecnologie basate sul Digital Twin.

In un mercato ipercompetitivo infatti, dotarsi di strumenti in grado di agevolare la manutenzione predittiva diventa un aspetto sempre più determinante per garantire attività più sicure e risolvere problemi prima ancora che si verifichino: monitoraggio da remoto, diagnostica in real-time e analisi dei Big Data rappresentano i prossimi step sui quali l’azienda si sta già focalizzando.

Non solo tecnologia

Per favorire una completa “immersione” nel mondo AMADA, la multinazionale giapponese non ha lasciato davvero nulla al caso. Già all’ingresso, l’utente viene accolto da video esplicativi che connettono la filosofia aziendale con la cultura del territorio nel quale è nata: in particolare risalta il riferimento agli elementi naturali, al ciclo delle stagioni e all’acqua come elemento centrale, a paragonare il suo scorrere regolare e allo stesso tempo dirompente con l’evoluzione tecnologica sostenibile inscritta nel DNA AMADA.

Area di assoluto rilievo è poi l’Innovation SQUARE, una sorta di “piazza”, come rivela la parola stessa, dalla quale è possibile accedere a tutti gli altri ambienti dell’AGIC e all’interno della quale ci si può sedere a tavolino con i tecnici e gli specialisti di fronte a uno schermo panoramico (con i suoi circa 25 metri di lunghezza è il più grande schermo a LED in Giappone) sul quale vengono proiettate immagini delle tecnologie dell’azienda, anche quelle non presenti fisicamente nell’AGIC, così da permettere all’utente di approfondire nel dettaglio qualsiasi tipo di soluzione esistente proposta dalla casa di Isehara.

Riconosciuta a livello nazionale, la Precision Sheet Metal Technology Fair raccoglie manufatti artistici in lamiera provenienti da tutto il mondo

Menzione particolare merita poi la sala dedicata alla Precision Sheet Metal Technology Fair, nella quale vengono esposti i manufatti artistici in lamiera provenienti da tutto il mondo (prodotti rigorosamente con tecnologia AMADA) per partecipare al concorso che premia la migliore opera in 5 diverse categorie. Attiva dal 1988, tale manifestazione è ufficialmente riconosciuta dal governo giapponese e vede il coinvolgimento di enti, istituzioni e clienti.

In conclusione

Ciò che maggiormente colpisce dell’AGIC è l’effettiva percezione che ci si trovi davanti non certo a un normale centro di ricerca e sviluppo. L’impressione è che invece possa rappresentare davvero il nucleo generatore di un nuovo rapporto tra fornitore e cliente. Un rapporto che qui finisce quasi per ribaltarsi rispetto alla visione classica: ora è l’azienda che chiede all’utilizzatore di portare idee, sogni e voglia di sperimentare per raggiungere un obiettivo comune, quello di trovare insieme la strada migliore per un futuro produttivo e sostenibile per entrambi.

Dal canto suo, AMADA ci mette le risorse tecnologiche e tecniche aprendosi completamente al suo interlocutore per sviluppare innovazione. Un’innovazione che parte dal Giappone ma che in un futuro non troppo remoto, chissà, potrebbe arrivare anche a casa nostra.

OBIETTIVO: INNOVARE IN MANIERA SOSTENIBILE PER RISPONDERE ALLE SFIDE GLOBALI
A margine del media tour presso l’AGIC, si è tenuta una conferenza stampa organizzata alla presenza del top management di AMADA: Tsutomu Isobe, Chairman, Takaaki Yamanashi, President, e Koji Yamamoto, Director & Senior Executive Officer, hanno tenuto a sottolineare la volontà dell’azienda giapponese nel confermarsi pioniere nell’innovazione per le tecnologie di lavorazione della lamiera, pur nella consapevolezza delle difficili sfide globali che ci si trova ad affrontare: «ci troviamo di fronte a importantissime sfide per il futuro – ha confermato il Chairman Tsutomu Isobe –, dalla carbon neutrality alla carenza di manodopera specializzata, dall’invecchiamento della popolazione attiva alle incertezze derivanti dai conflitti globali.

Il management di AMADA: al centro Mr. Tsutomu Isobe, Chairman, a sinistra Mr. Takaaki Yamanashi, President, a destra Mr. Koji Yamamoto, Director & Senior Executive Officer

Tuttavia AMADA, con AGIC, vuole dimostrare la volontà di cambiamento dell’azienda e la sua capacità di affrontare gli ostacoli con rinnovato spirito, forte di una crescita economica che ci rende più fiduciosi nel raggiungere l’obiettivo prefissato dalla nostra Long-Term Vision, anche grazie al supporto del mercato overseas che ci dà grande soddisfazione e dal quale ci aspettiamo importanti risultati». Una crescita non casuale quella del mercato estero che, sottolinea Koji Yamamoto, «è frutto anche dell’attenzione che AMADA è in grado di rivolgere alle specificità dei diversi mercati». Se infatti in Europa a farla da padrone è ormai la necessità di produzioni con lotti ridotti, talvolta anche unici, in continenti come quello asiatico a spingere è tutt’ora la produzione di massa. Diverso ancora è il mercato USA, che si pone in posizione mediana rispetto agli altri due. «Dobbiamo continuare a saper leggere le necessità peculiari dei differenti mercati per offrire la tecnologia giusta al cliente giusto». A ribadire l’importanza del nuovo approccio nel rapporto con i clienti è stato anche Mr. Yamanashi: «la nostra filosofia è quella di crescere insieme ai clienti, ci teniamo che questo messaggio sia pienamente compreso. Nel 2046 festeggeremo il nostro centenario e vogliamo farlo confermandoci come azienda altamente innovativa e aperta al futuro. Conclude Yamanashi: «in questo senso l’AGIC è la rappresentazione concreta della nostra nuova strategia; basti pensare che delle macchine esposte all’AGIC oltre l’80% è costituito da modelli del tutto nuovi».

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