Addictive manufacturing: sarà questa la tecnologia del futuro?

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fabbricazione additivaUna nuova tecnologia produttiva sta emergendo e, contrariamente alle lavorazioni convenzionali, produce aggiungendo materiale, anziché sottraendolo. E’ una tecnologia giovane, ma che promette grandi rivoluzioni dei processi produttivi.

Le origini dell’additive manufacturing sono piuttosto recenti, dato che i primi risultati di successo, sebbene ancora in forma piuttosto scarna e primitiva, sono datati anni ’70 del secolo scorso, sebbene, secondo alcuni autorevoli pareri, già nel 1800, in topografia e foto scultura, si possono ritrovare i precursori, o le radici, della tecnologia additiva. Sta di fatto che il vero input lo si deve ad un progetto sviluppato nei laboratori di ricerca del MIT, il Massachusetts Institute of Technology di Boston, una delle università più prestigiose al mondo, che vedeva come finanziatori l’US Office of Naval Research e la National Science Foundation e, come prima compagnia promotrice della produzione, Extrude Hone Corporation (oggi ExOne Company, ndr) che, nel 1996, ottenne la licenza esclusiva della tecnologia additiva, nota come processo di stampa tridimensionale, messo a punto dal MIT.

E’ un fatto: la tecnologia additiva, dagli anni ’80 ad oggi, ha avuto un fortissimo sviluppo e sta spostando il classico concetto di processo produttivo e, più a monte, di progettazione  del manufatto.

L’importanza di questo nuovo processo produttivo, e l’impatto che potrà avere anche in ambito economico e sociale, è stata sottolineata dal settimanale londinese The Economist, evidenziando come la stampa 3D possa rendere economico creare singoli oggetti, tanto quanto crearne migliaia, minando quindi il concetto di economia di scala. Essa potrebbe avere sul mondo un impatto così profondo come lo ebbe l’avvento della fabbrica. Proprio come nessuno avrebbe potuto prevedere l’impatto della macchina a vapore nel 1750, o della macchina da stampa nel 1450, è impossibile prevedere l’impatto a lungo termine della stampa 3D. Ma la tecnologia sta arrivando, ed è probabile che sovverta ogni campo che tocchi.

Pur non essendo recentissima, la fabbricazione additiva è oggi una tecnologia pronta, su cui si sta riversando molta attenzione, grazie alla forte possibilità di personalizzazione, alla velocità di prototipazione, oltre che per le implicazioni economiche e sociali, non da ultime la salvaguardia dell’uomo e dell’ambiente.

Ma di cosa si sta parlando? Si sta parlando della costruzione di oggetti tridimensionali, attraverso una serie di strati multipli di materiale. Ci si riferisce all’additive manufacturing ogniqualvolta il processo produttivo aggiunge starti di materiale anziché eliminarli, come previsto nelle tecniche manifatturiere tradizionali. La macchina per produrre secondo tale tecnologia è frequentemente chiamata stampante 3D.

Continua a leggere l’articolo all’interno dello sfogliabile, da pagina 22: http://www.macchineutensilinews.it/numeri/201402-marzo/.

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