Robot e industria

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La diffusione è ormai capillare: la quotidianità è fatta di oggetti perlopiù lavorati e manipolati da robot.

Il Robot Institute of America ha definito il robot una struttura meccanica multifunzionale e riprogrammabile, progettata per spostare materiali, parti, utensili o dispositivi specializzati secondo movimenti variabili impostati per l’esecuzione di una varietà di compiti diversi. Di fatto, la robotica è oggi una realtà ampiamente consolidata in ogni settore, inclusa la vita privata, che vede l’impiego pressoché quotidiano di macchine con livelli differenti di complessità. A tal proposito, nel mese di febbraio 2017, il parlamento UE ha approvato una risoluzione con cui si chiede alla Commissione Europea che vengano individuate delle normative (o almeno delle linee guida) in grado di regolare il rapporto fra i robot e l’uomo.

Il robot può essere visto, nei suoi tratti essenziali, come quello strumento che realizza una connessione intelligente fra percezione e azione grazie all’azione di un sistema meccanico, preposto alla movimentazione e manipolazione, un sistema sensoriale e un’unità di governo.

La robotica industriale, che prevede la progettazione, il governo e l’applicazione di robot in ambito produttivo, è diventata negli ultimi anni una tecnologia matura (da non confondersi però con «arrivata») che si caratterizza per l’elevata versatilità e flessibilità e per la possibilità svolgere uno o più compiti, in funzione del grado di difficoltà.

Continua a leggere l’articolo all’interno dello sfogliabile, da pagina 40: https://goo.gl/nCjFOH.

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