Il futuro è già qui

Le imprese italiane di subfornitura stanno cogliendo le opportunità offerte dalla quarta rivoluzione industriale investendo nell’informatizzazione dei processi produttivi e in macchinari avanzati per ottenere una fabbrica automatizzata e connessa.

La subfornitura italiana vede un futuro 4.0. L’innovazione non coinvolge solo le grandi industrie, ma anche le piccole e medie imprese che negli ultimi anni hanno investito sull’informatizzazione del processo produttivo e sui macchinari di nuova frontiera, raggiungendo un livello di digitalizzazione buona, come è emerso dall’Osservatorio MECSPE 2017 sulle Pmi della meccanica e della subfornitura. Ancora da sviluppare l’investimento umano, ovvero la formazione delle competenze qualificate necessarie per gestire la fabbrica automatizzata e interconnessa. Questo a un anno dalla presentazione del Piano Nazionale per l’Impresa 4.0 che si prefigge di stimolare gli investimenti innovativi attraverso le agevolazioni fiscali, incrementare le competenze mediante la formazione, incentivare le infrastrutture abilitanti e proporre strumenti pubblici di supporto.

L’Industria 4.0 ha aspetti molti differenziati sul territorio italiano, come spiega Giovanni Solinas, direttore del Dipartimento di Economia Marco Biagi dell’Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia: «Se guardiamo alle imprese del Nord Italia, siamo allineati alle maggiori economie, in particolare la Germania, che rappresenta il nostro punto di riferimento. Nell’ambito della subfornitura non ho evidenze specifiche, ma penso che molte delle filiere organizzate intorno a produttori importanti ne seguano l’andamento. Le indagini specifiche stanno cominciando in questo periodo, grazie all’opera delle associazioni di categoria. Quanto alla meccanica, notiamo situazioni diversificate, ma anche parecchie punte d’eccellenza, mentre nella robotica siamo a un livello leggermente inferiore».