Giovane laureato al Politecnico di Torino, Daniele Pelleri, titolare insieme a un compagno di studi della start-up AppsBuilder, suggerisce alle imprese di non limitare la loro comunicazione virtuale alla rete. Con la diffusione degli smartphone, infatti, l’informazione virtuale viaggia anche attraverso semplici applicazioni chiamate app, che servono per offrire poche, ma chiare ed esaurienti informazioni su temi ben precisi, siano essi una fiera di stampi che un convegno sull’applicazione delle nuove tecnologie.Interrogato sui costi che l’approccio ai new media prevede, Pelleri sostiene che “dipende dal ritorno che sistemi simili possono consentire e che non sono oggettivi ma variano a seconda di diversi criteri”. “Nulla vieta – sottolinea – di limitarsi a un investimento di poche centinaia di euro e marcare la propria presenza in rete con un sito semplice e funzionale: può essere una scelta per chi ha solo l’esigenza di fidelizzare la clientela esistente. Sistemi più complessi, e quindi più dispendiosi, che possono arrivare anche a 50.000 euro, sono adatti a imprese che necessitano di politiche più aggressive.”