Efficienza in produzione: i vantaggi del presetting

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La partita per l’efficienza si gioca anche sul binomio macchine utensile-utensile: il presetting in macchina concorre a ridurre i tempi di processo e all’abbattimento dei costi, nel rispetto della qualità del manufatto.

Il ruolo dell’utensile

A cosa può portare un processo produttivo inefficiente? A perdite di redditività e competitività. A causa di un mercato internazionale agguerrito e fortemente concorrenziale, nessuna azienda può premettersi questi rischi, e infatti l’attenzione è sempre più spostata sul tema dell’efficienza, termine di per sé astratto che però diventa estremamente concreto quando porta a ritardi nelle consegne, scarti e, in generale, aumento dei costi di produzione. I primi indicatori di inefficienza sono in genere gli scarti di produzione, gli elevati costi di manodopera e qualità, i ritardi nelle consegne e la scarsa tracciabilità dell’output finale, ma non è sempre facile capire quali siano le cause né tantomeno eliminarle. L’unica strada perseguibile è quella del controllo dei vari parametri e delle variabili in modo da evitare scarti e, al contempo, assicurare la qualità richiesta al prodotto finito, nel rispetto delle economie previste. Agire sull’utensile che, nel corso della lavorazione, può presentare criticità legate, per esempio, all’usura, all’impostazione non corretta o, addirittura, alla rottura, verificandone lo stato e correggendone attivamente i parametri mediante dispositivi a bordo macchina, significa fare presetting.

 

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