Abbiamo intervistato Carlo Rolle, Managing Director e artefice di quanto Tornos Technologies Italia rappresenta oggi sul mercato.
Filiale della Tornos S.A di Moutier (Svizzera) dal 1989, Tornos Technologies Italia Srl di Rho (Milano), costituisce un solido riferimento nel campo delle macchine utensili presenti sul mercato italiano.
Fattore premiante è certamente la scelta di configurarsi come una vera e propria società di servizi che non soltanto promuove e vende soluzioni di tornitura della Casa madre, ma che, giorno per giorno, si attiva a 360° nel supporto alla clientela.
Dalla verifica di fattibilità di lavorazione di pezzi normali o speciali, allo studio del pezzo alla definizione della migliore soluzione di lavorazione, comprensiva delle attrezzature ausiliarie necessarie.
A completamento, la risoluzione efficace di problematiche tecniche, la disponibilità di ricambi, l’assistenza tecnica tempestiva.
Tornos Technologies Italia si contraddistingue, oltre che per l’offerta di soluzioni di tornitura per i più svariati settori, anche per la professionalità di alto livello, messa a disposizione in ogni specifica attività, espressa da risorse umane motivate e meticolosamente preparate per rispondere con la massima competenza.
Come valuta l’attività della sua azienda nell’anno appena trascorso?
Il 2022 si è confermato un anno eccezionale, anche se non come lo straordinario 2021, ma che ci ha consentito di superare il nostro budget sia come numero di macchine che come fatturato.
Nel 2021 le aziende hanno investito moltissimo e siamo riusciti a realizzare 31 milioni di fatturato, nel 2022 abbiamo assistito a un ridimensionamento fisiologico generale degli investimenti, che io attribuisco ai ritardatari e a quelli che erano increduli sul rinnovo di bonus e incentivi.
Un ridimensionamento fisiologico che si è ovviamente trasferito anche sul nostro giro di affari, ma che, se nel 2021 Tornos Technologies Italia è stata la filiale che ha performato meglio nel mondo a livello dl Gruppo, nel 2022 ci ha consentito di essere secondi nel mondo solo dietro alla Casa Madre.
I settori che ci hanno premiato sono stati certamente la pneumatica, l’idraulica, oleodinamica, il movimento terra. Le infrastrutture hanno costituito il segmento che ha premiato maggiormente, mentre per noi resta sempre molto forte il segmento dell’implantologia dentale.
Voglio anche sottolineare che in termini di vendite, il multimandrino, una macchina di investimento impegnativo, ha rappresentato numericamente circa il 30% del totale numero di macchine vendute.
Gli incentivi finanziari in qualche modo alterano il mercato con picchi e cali di investimenti, come prevede l’andamento dell’anno in corso?
Gli incentivi nel 2020 e 2021 hanno certamente contribuito ad alterare il consumo di macchine utensili, ma posso confermare, dai miei contatti diretti di inizio anno con molte aziende, che grossi gruppi e anche grandi e medi terzisti hanno un buon carico di lavoro.
Anche l’automotive che è stato bloccato per un paio di anni, ora sta dando cenni di ripresa. Dal punto di vista degli investimenti il 2023 probabilmente non sarà più spinto dagli incentivi – anche se auspichiamo il ripristino del 40% del credito di imposta per investimenti in beni 4.0 sperando sia retroattivo – ma sarà spinto dalle enormi necessità di rinnovamento del parco macchine utensili italiano.
Sul mercato sono presenti moltissime aziende che dispongono di macchine molto vecchie, meccaniche, perlopiù fuori norma. Questa sarà la vera molla verso una numerosità di investimenti.
È evidente che le prestazioni delle macchine attuali non sono nemmeno paragonabili con quelle delle macchine di 30 o 40 anni fa, seppure ancora funzionanti.
Oltre alle prestazioni, queste macchine non sono certo in linea con l’economia green, in termini di rumorosità, di dispersioni di nebulizzazioni dell’’olio.
La fantina mobile e il monomandrino potranno quindi contare su un buon incremento di vendite, proprio per la necessità di aggiornamento.
In definitiva, prevedo un potenziale mercato di sostituzione molto significativo, perché non riguarda soltanto le piccolissime imprese, ma anche terzisti di rilievo, con 100/150 dipendenti.
Non possiamo dimenticare che la subfornitura in Europa è ritenuta un fiore all’occhiello italiano. Sono certo che i nostri terzisti vorranno continuare a mantenere questo ruolo.
Il quadro disegnato ci indica un percorso di aggiornamento con molto potenziale, che dovrebbe incentivarsi per ragioni di necessità. Intravvede qualche rischio per la competitività qualora il percorso di rinnovamento fosse troppo diluito nel tempo?
Sostanzialmente non credo a rischi per la competitività. Nelle macchine utensili quello che riguarda le operazioni di fresatura, 3 o 5 assi, verticali e orizzontali, ha un buon livello di aggiornamento perché servono macchine prestazionali per realizzare i pezzi complessi e precisi richiesti negli ultimi anni.
Naturalmente, prestazionali ma anche sicure, data la necessità di presenza dell’operatore di macchina. Nella tornitura automatica l’operatore non è sulla macchina, perché una volta montato un caricatore di barre, la macchina va da sola.
Di conseguenza, non sono mai emerse significative necessità di aggiornamento e nemmeno la necessità di renderle più sicure.
Nella tornitura automatica ci sono ancora aziende che fanno produzione con fantine mobili a camme. Il problema è che, andati in pensione gli esperti, non ci sono rimpiazzi per proseguire con questa tecnologia.
La tornitura, che, ricordiamo, è la lavorazione più diffusa nel comparto manifatturiero, dovrà inevitabilmente essere aggiornata.
Un altro punto a favore dell’Italia è rappresentato dal mercato. Le lavorazioni che andavano dalla Germania in Asia, dopo il Covid non fanno più questo percorso perché si sono evidenziate sia le forti difficoltà di controllare la qualità dei prodotti sia per complicazioni logistiche.
Ideale sia per la produzione di grandi lotti che per il just in time
Per l’utilizzatore le Multiswiss rappresentano una soluzione davvero interessante in primo luogo per la loro ergonomia, che consente all’operatore di trovarsi al centro della zona di lavoro, facilitando sensibilmente il montaggio di utensili e apparecchi. Inoltre i tempi di attrezzaggio sono ridotti perché il cambio e le regolazioni delle pinze si eseguono nella zona lavoro senza dovere intervenire nella zona posteriore ai mandrini. Infine i sistemi di cambio rapido degli utensili, che vengono presettati prima dell’inizio della lavorazione, riducono ulteriormente i tempi di set-up. Questi aspetti, unitamente alla precisione delle lavorazioni realizzabili, consentono alla linea Multiswiss di integrarsi non solo nelle aziende che producono milioni di particolari, come quelle del settore automotive, ma anche nelle linee produttive delle aziende che hanno solo monomandrini, realizzano lotti limitati di particolari e che quindi devono lavorare con il just in time. Le Multiswiss sono impiegate con successo non solo nell’industria dell’automotive ma anche nel settore del fitting, nell’elettronica, nell’idraulica, nell’orologeria e, ultimamente, anche nel settore medicale.
Una soluzione chiavi in mano
Il principale timore degli imprenditori e degli operatori che non sono abituati a lavorare con plurimandrini è di investire in un sistema complesso e difficile da gestire. Invece le Multiswiss sono consegnate completamente equipaggiate e munite di un container al cui interno di trovano le unità periferiche appositamente adattate. L’utilizzatore riceve quindi un prodotto compatto con apparecchiature e funzioni idonee e testate. Le Multiswiss sono sempre dotate di un caricatore, un’unità di raffreddamento e un sistema di filtraggio a due livelli; possono essere facilmente collegati anche il convogliatore trucioli e l’aspiratore di fumi. Di conseguenza, è possibile installare una Multiswiss al posto di un tornio monomandrino con caricatore di barre o di una macchina a camme con capacità simile. Infine le periferiche sono state appositamente dimensionate e adattate alla Multiswiss e questo la rende una soluzione chiavi in mano.
Programmazione e comunicazione con TB DECO E TISIS: industria 4.0
La gamma MultiSwiss utilizza i software TB DECO e TISIS, che assicurano una programmazione ed un controllo reale assolutamente rapidi e semplici. Il TB DECO riduce il rischio di collisione e conseguenti fermo macchina, migliorando l’efficienza produttiva; si tratta di un sistema di aiuto alla programmazione che genera tabelle per controllare i percorsi di assi e mandrini, sulla base del funzionamento di una macchina a camme. Con TISIS è possibile muovere i primi passi nel mondo dell’Industria 4.0 ed eliminare la complessità di controllo dei processi. Questo software consente infatti di tenere sotto controllo i dettagli del processo di lavorazione anche a distanza, mediante smartphone o tablet, nonché trasferire rapidamente i programmi, sia mediante chiave USB che direttamente su macchina tramite la rete aziendale.
In questo quadro sono convinto che l’Italia sarà in grado di esprimere la maggiore velocità di adeguamento alla transizione in atto e quindi nel riadattarsi alle esigenze del mercato.
Un esempio a mio parere significativo: in Germania quando serve una soluzione di tornitura per un dia. 20mm, si investe esattamente su quanto serve. In Italia se è necessario lavorare un dia. 20mm, si fa un investimento in grado di lavorare anche il 32mm.
Quindi, in Germania per cambiare produzione è necessario cambiare tutte le macchine, nelle imprese produttive italiane è già disponibile il numero di macchine necessario per lavorare sia il 20 che il 32 mm.
Investire in macchine in grado di lavorare tutte le dimensioni di pezzi sia dal punto di vista del centro di lavoro che della tornitura significa essere tempestivi nel rispondere alle esigenze, quindi significa lungimiranza e visione. Questa sarà anche la scelta futura dell’Italia.
Gli anni recenti hanno visto un’importante evoluzione strategica di Tornos Technologies Italia: a che punto siete?
L’evoluzione strategica si è consolidata: abbiamo portato in Italia, a Rho, l’hub di assemblaggio della linea dei container dei multimandrino a controllo numerico “Multiswiss”.
Questo significa che nella sede italiana viene effettuata tutta la parte di assemblaggio dei vari servizi, l’introduttore di barre, la filtrazione, la filtrazione a carta con diverse capacità di filtraggio secondo esigenze, l’alta pressione, in pratica tutti i servizi, costruiti e assemblati da noi, che servono per l’utilizzo di un multi mandrino a controllo.
Questo hub si è consolidato anche grazie alla disponibilità di un personale specializzato. Oggi siamo in grado di assemblare, al mese, 4 container di servizi per multi mandrini a controllo, ma contiamo di poterne fare almeno 7/mese.
Questa strategia è stata veramente centrata, perché consente di avere in Italia un robusto punto di riferimento per la costruzione di parte delle macchine, ma anche ai nostri clienti di venire a Rho e assistere alla parte di assemblaggio della propria macchina.
Grazie a questo, il Multiswiss, macchina sulla quale stiamo puntando molto, ha avuto incrementi di vendite significative.
Un grande passo avanti perché oggi possiamo definirci integratori e personalizzatori del multi mandrino. Una prerogativa molto apprezzata.
La tornitura si sta misurando con le nuove possibilità di nuovi processi e cicli date dai nuovi Cad/Cam e dai nuovi utensili. Su questo piano Tornos Technologies Italia qualcosa di nuovo?
A mio parere il futuro si gioca sulla possibilità di lavorare con plurimandrini e in modalità non presidiata. A ottobre alla EMO presenteremo un nuovo prodotto che riguarda il monomandrino: una macchina con 2 slitte indipendenti sul mandrino principale, con un ulteriore asse Z oltre a quello principale, sul contromandrino.
In più amplieremo la gamma di macchine. Dal punto di vista delle linee di prodotto esistenti quello che stiamo cercando di fare è sviluppare una serie di nuove soluzioni con assi B potenziati, alto numero di giri, possibilità i montare alta frequenza e……???
Frutto di una tradizione che risale al 1891, questa linea comprende sei configurazioni di macchina S e HP adatte per barre di diametro 13, 26, 32 e 38 mm che rendono possibile un sensibile e concreto aumento del vantaggio competitivo.
La linea Swiss DT di ultima generazione è stata progettata specificamente per ottimizzare e personalizzare la produttività.
L’ area di lavorazione totalmente modulare consente infatti a questa gamma di supportare qualsiasi tipo di portautensili.
Foratura, fresatura, turbinatura e persino taglio di ruote dentate sono solo alcuni esempi dell’incredibile versatilità della Swiss DT.
Grazie ai potentissimi mandrini, questo tipo di macchina permette di gestire qualsiasi tipo di materiale, guadagnare secondi preziosi per superare la concorrenza e aumentare la reddittività.
I 2 mandrini, dotati di cuscinetti in ceramica, hanno la stessa potenza (10,5 kW) e sono entrambi a raffreddamento liquido.
La gamma Swiss DT permette di realizzare migliori rifiniture della superficie lavorata, consente una maggiore durata dell’utensile e un più rapido ritorno sull’investimento.
Swiss DT 13 HP | Swiss DT 13 HP 13 | Swiss DT 26 HP | Swiss DT 26 S | Swiss DT 32 HP | Swiss DT 38 HP | |
Diametro mm | 13 | 13 | 26 | 26 | 32 | 38 |
Lunghezza pezzo standard con boccola rotante | 210 | 210 | 210 | 210 | 210 | 210 |
Numero di utensili max | 28 | 28 | 28 | 28 | 28 | 28 |
Numero di utensili rotanti max. | 14 | 14 | 14 | 14 | 14 | 14 |
Asse B plug and play | Opzione | _ | Opzione | _ | Opzione | Opzione |
In genere si tratta di una ricerca di sinergie con i costruttori di utensili, sia motorizzati che no, piuttosto che azioni sulla macchina stessa.
Quanto è temibile la transizione energetica?
Come Tornos Technologies Italia non credo di avere qualcosa da temere perché non intravvedo particolari problemi, dato che serviranno molte lavorazioni, su diametri piccoli, di una infinità di componenti elettrici.
Del resto, tranne il motore, per costruire un’auto elettrica sono necessari un migliaio di stampi, pensiamo al tastino dell’alzacristalli, a quelli della radio, del telefono, al cruscotto, a parti carrozzeria, ai fanali.
Tutto questo rimarrà. In secondo luogo non credo che si possa pensare a un annullamento drastico delle automobili a benzina e diesel. Personalmente non condivido il concetto dell’elettrico generalizzato, lo valuto ipotizzabile come seconda auto e per chilometraggi limitati, ma non per trasferimenti di lavoro anche di soli 50/100 km da casa.
Del resto, penso non si tratti di decisioni irreversibili, anche perché in molti Paesi del nord si sta vietando l’uso di auto elettriche con preferenza per le soluzioni ibride.
Il tempo chiarirà le cose, ma è certo che adattare la vita di un essere umano ai tempi di un’automobile mi sembra veramente assurdo.
È comunque evidente che le aziende che avevano soltanto macchine e linee produttive per motori a combustione dovranno riconvertirle e trovare il sistema di reagire.
Come si prospetta il 2023 per Tornos Technologies Italia? Quali i punti di forza?
Al momento, le nostre vendite stanno proseguendo sull’onda lunga positiva del dicembre scorso. Il carico di lavoro sul mercato è presente e se continua così il 2023 sarà ancora un buon anno. Ancor di più se sarà ripristinato il 40% del credito di imposta per investimenti in beni 4.0.
Come accennavo in precedenza, il rinnovamento di una notevole parte del parco macchine nazionale è comunque improcrastinabile e credo che in questo Tornos Technologies Italia potrà giocare un ruolo primario per fornire soluzioni produttive e servizi basati su un elevato standard tecnologico e su consolidate professionalità.
È certamente vincente e pagante la nostra strategia di presentarci sul mercato come una vera e propria società di servizi, una strategia che si consolida giorno per giorno, via via che se ne consolida l’apprezzamento.
Un ulteriore punto di forza, che ritengo speciale, è poter avvalersi di un team di lavoro, unico dal punto di vista tecnico e commerciale, in grado di accompagnare chiunque, dal neofita della macchina utensile all’esperto, a realizzare i codici che deve realizzare. Il numero di clienti acquisiti negli ultimi 5 anni ne è la più valida conferma.