I principi della dinamica

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Il mondo dell’asportazione di truciolo è completamente governato dalle leggi della dinamica.

Le leggi della fisica nascono come un tentativo dell’uomo di portare ordine al caos, uno sforzo perenne di interpretare la realtà, dale una connotazione deterministica. La fisica non a caso si evolve attraverso i secoli partendo come uno sforzo prettamente filosofico attraverso gli scritti di Platone, Anassimandro, Aristotele e altri, tramutandosi in uno sforzo teologico durante il medioevo e diventando a pieno titolo scienza, durante il tardo ‘500 ai tempi di Galileo Galilei, fino ai giorni nostri.

La dinamica nella storia

Aristotele sviluppò il concetto di impetus, con il quale spiegava come una freccia scoccata da un arco percorresse una grande distanza in quanto il tiratore continuasse a imprimere una forza all’aria circostante alla freccia che permettesse ad essa di proseguirne il moto. Nel medioevo il concetto di “impetus” viene ripreso dagli occamisti, un gruppo di filosofi medievali discepoli di Ockham, un frate teologo e filosofo, rivisitandone il concetto e contraddicendo la teoria aristotelica concludendo che colui che scocca la freccia imprime a essa e non all’aria circostante una quota parte della propria forza. Queste postulazioni erano il nascere, per quanto ancora embrionale, dei principi della dinamica newtoniana come la quantità di moto. È impressionante pensare come uomini del 1300 e ancor prima di loro un filosofo come Aristotele avessero intuito così tanto delle leggi fisiche che governano il mondo che ci circonda e che oggi utilizziamo e combattiamo tutti i giorni per costruire e governare macchinari, affinché facciano ciò che vogliamo meglio di come lo faremmo noi. Chiaramente Aristotele, come gli altri, era enormemente limitato dai mezzi e dal progresso scientifico del suo tempo ostacolato come era dal suo approccio gestaltista non potette andare oltre le sue intuizioni, o meglio per metterla nelle parole di Calvino: “Scoprire il Nuovo Mondo era un’impresa difficile… Ma ancora più difficile, una volta scoperto il Nuovo Mondo, era vederlo, capire che era nuovo, tutto nuovo”.

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