Un’attività lavorativa effettuata in completa sicurezza non è solo un obbligo normativo per evitare infortuni, ma è un vero e proprio volano per il miglioramento del flusso e dell’efficienza produttiva in azienda. Vediamo perché
In questo breve articolo, prenderò in esame una pressa piegatrice descrivendo nel dettaglio tutti i presìdi a cui è necessario attenersi per “dormire sonni tranquilli” sapendo che, sia la parte documentale/normativa che quella formativa soddisfano tutti i requisiti per un’attività lavorativa in completa sicurezza.
Riprendendo le statistiche sugli infortuni nella metalmeccanica in Italia nel 2021 si evidenzia come questo settore continua ad essere tra i più a rischio per gli incidenti sul lavoro[1].
Secondo i dati disponibili, nel 2022 sono stati registrati numerosi incidenti, con un numero significativo di lavoratori che hanno subito lesioni di varia gravità. Le cause degli infortuni possono essere molteplici e spaziano dall’errore umano alla mancanza di dispositivi di sicurezza adeguati sul luogo di lavoro. Questi dati sottolineano l’importanza di adottare misure di sicurezza rigorose e di fornire una formazione adeguata ai dipendenti per prevenire gli infortuni sul lavoro.
L’arma della prevenzione infortuni
La prevenzione, quindi, è un’arma fortemente consigliata poiché l’unico mezzo in grado di contrastare il dilagare degli infortuni che, come vediamo, sono sempre in crescita nonostante le stringenti normative entrate in vigore negli ultimi anni abbiano portato lo stato dell’arte dei dispositivi di sicurezza ad un livello di sicurezza molto elevato.
Se da una parte esistono le possibilità di proteggersi dagli infortuni, però dall’altra abbiamo due variabili molto incisive che possono rendere vano l’intento di evitarli e queste sono rappresentate da gravi mancanze da parte di alcuni datori di lavoro e dalle maestranze che lavorano su macchinari per i quali sottovalutano la necessità di un certo grado di attenzione e soprattutto dell’uso di specifici ausili di sicurezza per la prevenzione degli infortuni.
Ci troviamo spesso nella situazione in cui serve un maggiore impegno nella verifica della situazione normativa delle macchine presenti in azienda che stabilisce la bontà delle installazioni; dall’altro lato serve una maggiore accortezza nella gestione delle sicurezze che non devono essere viste come un ostacolo nella fluidità del processo lavorativo, bensì di una preziosa opportunità di lavorare in sicurezza! Ecco quindi, nonostante siamo nell’era della AI (intelligenza artificiale), il valore umano diventa cruciale ed insostituibile.
Un esempio pratico: i presìdi per la pressa piegatrice
In questo breve articolo, prenderò in esame una pressa piegatrice descrivendo nel dettaglio tutti i presìdi a cui è necessario attenersi per “dormire sonni tranquilli” sapendo che, sia la parte documentale/normativa che quella formativa soddisfano tutti i requisiti per un’attività lavorativa in completa sicurezza.
Il testo unico sulla sicurezza sul lavoro, nel comma 1 dell’articolo 2, definisce la “formazione” come un aspetto fondamentale per garantire la sicurezza sul luogo di lavoro. Questo significa che i datori di lavoro devono fornire un’adeguata formazione ai propri dipendenti per prevenire rischi e incidenti sul lavoro. La formazione può riguardare diversi aspetti, come ad esempio l’uso corretto delle attrezzature, le procedure di emergenza, la gestione dei materiali pericolosi, e così via. In sostanza, il testo normativo sottolinea l’importanza della preparazione adeguata dei lavoratori per garantire un ambiente di lavoro sicuro e protetto.
Ecco un esempio di come si potrebbe eseguire la formazione sulla sicurezza sul lavoro, concentrandosi sull’uso corretto delle presse piegatrici:
- Introduzione alla pressa piegatrice: La pressa piegatrice è una macchina menzionata in allegato IV ed è sottoposta a una norma verticale di tipo C la EN 12622 e, contestualmente, alla Direttiva Macchine è considerata una macchina pericolosa, per questo motivo, prima di usarla, bisogna eseguire una serie di test ottici, visivi e funzionali che ne confermino la reale presa visone ed apprendimento delle procedure di regolazione che sovente sono necessarie specie durante la fase del cambio utensili.
- Identificazione dei rischi: I potenziali rischi che possiamo riscontrare nella pressa piegatrice riguardano lo schiacciamento che può avvenire tra la matrice ed il punzone durante la lavorazione, per sfregio durante il movimento verso l’alto del pezzo, per compressione durante la chiusura del pezzo sulla traversa, per urto durante la movimentazione del registro posteriore oppure attraverso i bracci delle fotocellule che scendendo, se non opportunamente protetti, posso causare schiacciamento di mano o dita; conoscere questa serie di possibili rischi, limita la possibilità di infortuni a volte anche gravi che, senza rendersene conto potrebbero verificarsi.
- Procedure di sicurezza: Bisogna conoscere lo spazio di arresto, questo dato è fondamentale per una regolazione corretta. Una volta in possesso del valore in mm dello spazio di arresto bisognerà posizionare il laser correttamente in modo tale che, nel caso in cui dovesse intervenire il dispositivo di sicurezza, la pressa si fermi senza provocare danni alle dita. È importante che, a ogni cambio utensile, vengano riposizionati i laser al disotto della punta del punzone, questa regolazione permette infatti di ottimizzare i cicli.
- Pratica sicura: È opportuno organizzare delle sessioni pratiche durante le quali i dipendenti possono applicare le conoscenze acquisite durante la formazione, dando loro la possibilità di eseguire in prima persona le regolazioni necessarie, aiutandoli in questa fase attraverso procedure scritte e coinvolgendoli nella responsabilità dell’importanza che queste regolazioni richiedono per poter essere eseguite con precisione, in questo modo si otterrà la consapevolezza che un dispositivo regolato male può causare in infortunio.
- Procedure di emergenza: È necessario illustrare le procedure da seguire in caso di emergenza, come incidenti, malfunzionamenti della macchina o ferite riportate dai dipendenti. Il datore di lavoro dovrà accertarsi che i dipendenti siano a conoscenza di come segnalare un’emergenza e che sia ben chiaro chi dover contattare per ottenere assistenza. Il datore di lavoro dovrà storicizzare queste formazioni in moduli riportanti la data e la firma di chi ha partecipato a queste sessioni di formazione. Prima dell’inizio del turno di lavoro dovrà essere eseguito un checkup funzionale delle sicurezze, aiutando il lavoratore a prendere coscienza di dove sono installati i pulsanti di emergenza e i pulsanti di riarmo; anche questa procedura di formazione dovrà essere storicizzata in moduli riportanti data e firma di chi ha partecipato.
- Aggiornamenti e revisioni: Dovrà sempre essere ricordato ai dipendenti che la formazione sulla sicurezza è un processo continuo poiché soggetto a continui aggiornamenti ed evoluzioni; pertanto, sarà necessario rimanere sempre aggiornati sulle procedure e le pratiche di sicurezza. Dal canto suo, il datore di lavoro dovrà pianificare opportune sessioni periodiche di aggiornamento e revisione per garantire che tutti siano al passo con le pratiche e le normative aggiornate.
Il suddetto esempio di procedura formativa, ha l’intento di fornire una struttura di base per adempiere alle direttive sulla sicurezza delle presse piegatrici, è importante adattarla alle specifiche esigenze e alle condizioni di lavoro della propria azienda.
Conclusione
Riassumendo quanto sopra dettagliato, la pressa piegatrice necessita quindi di:
- Programma di manutenzione.
- Schemi elettrici.
- Schemi idraulici.
- Distinta componenti base.
- Procedure di manutenzione.
- Diario delle verifiche.
- Dichiarazione di Conformità riportante le normative di sicurezza seguite per 8.
- Adeguare la macchina in oggetto.
- Documentazione comprovante la comprensione degli operatori relativamente al tema della regolazione da eseguire a ogni cambio utensile.
- Dispositivi di sicurezza funzionati e testati regolarmente.
- Dispositivo AOPD laser.
- Barriere ad infrarossi 800 mm.
- Barriere laterali apribili con fine corsa di sicurezza.
- Pedale a 3 posizioni, se si lavora con un operatore.
- Pedale a 3 posizioni addizionale, se si lavora con due operatori.
- Barriere 3 raggi o cancello per protezione posteriore.
- Cartelli monitor che identifichino i pericoli.
[1] La fonte è il Documento tecnico INAIL “Analisi dei dati statistici di infortunio e malattia professionale per le aziende industriali del settore metalmeccanico e dell’installazione e gestione di impianti” – Collana Salute e Sicurezza – Anno 2024