Digital Transformation: gli incentivi

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Ancora per qualche mese sarà possibile richiedere gli incentivi statali per implementare nuove tecnologie abilitanti e soluzioni digitali di filiera, favorendo la trasformazione dei processi produttivi.

Era il 9 giugno del 2020 e, in piena emergenza sanitaria, il MIMIT (già MiSE, all’epoca) emanava un decreto direttoriale, stabilendo criteri, condizioni e modalità per la concessione di una nuova agevolazione in favore della trasformazione tecnologica e digitale dei processi produttivi. In realtà, il decreto direttoriale si rifaceva all’intervento agevolativo istituito l’anno precedente, con l’articolo 29 del Decreto Crescita (aprile 2019), dove al comma 5 veniva introdotta la misura Digital Transformation. L’incentivo, destinato alle micro e Pmi, puntava sull’implementazione delle tecnologie abilitanti individuate nel Piano Nazionale Impresa 4.0 e di quelle relative a soluzioni tecnologiche digitali di filiera. Così, in piena crisi globale, mentre il governo continuava ad emanare decreti in maniera quasi bulimica, tra la confusione e lo stupore degli imprenditori, la misura Digital Transformation è apparsa come una delle tante e, forse, non ha ricevuto il giusto valore che meritava. Con una copertura temporale piuttosto estesa, fino a fine 2023, e con risorse prestabilite per ogni anno, il beneficio destinato alle Pmi risulta oggi particolarmente interessante. Nell’ultimo periodo, infatti, il mondo è cambiato e non poco. In quattro anni – un arco di tempo già di per sé lungo, senza considerare la pandemia – sono state riviste diverse logiche produttive e, soprattutto, è arrivato il PNRR, con le sue transizioni gemelle, green e digital. Ma, nonostante tutto, la misura agevolativa è ancora attuale e, a meno che i fondi non terminino prima, c’è tempo fino al prossimo 31 dicembre per poter fare richiesta degli appositi incentivi. Vediamo allora chi può partecipare e quali sono le modalità operative.

Impresa 4.0 e filiera digitale

La misura agevolativa, come intuibile dal nome, è stata ideata per favorire la trasformazione tecnologica e digitale dei processi produttivi delle Pmi italiane, grazie all’implementazione di tecnologie abilitanti, già individuate nel Piano Impresa 4.0, o di tecnologie che fortifichino i processi digitali di filiera. Sono poi ammessi gli investimenti tout court, sempre in ambito innovativo.

Le agevolazioni concesse dovranno essere finalizzate al sostegno della realizzazione di progetti che riescano a realizzare l’implementazione tecnologica e digitale, nell’ambito delle attività dei soggetti proponenti.

Con riferimento alle tecnologie previste da Impresa 4.0, i progetti dovranno essere finalizzati all’implementazione delle tecnologie abilitanti individuate nel Piano Nazionale – ovvero advanced manufacturing solutions, addittive manufacturing, realtà aumentata, simulation, integrazione orizzontale e vertical, industrial internet, cloud, cybersecurity, Big Data e analytics.

Per le soluzioni tecnologiche digitali di filiera – quindi quelle che hanno come obiettivo l’ottimizzazione della gestione relativa alla catena di distribuzione e alle varie relazioni con i diversi attori – i progetti possono riguardare i software, le piattaforme e le applicazioni digitali per la gestione e il coordinamento della logistica, a condizione che abbiano elevate caratteristiche di integrazione delle attività di servizio. Sempre in questo ambito, possono altresì focalizzarsi su tecnologie specifiche, come quelle utilizzate nei sistemi di ecommerce, nei pagamento mobili e via internet, fintech, sistemi elettronici per lo scambio di dati (Electronic Data Interchange – EDI), geolocalizzazione, tecnologie per l’instore customer experience, system integration applicata all’automazione dei processi, blockchain, intelligenza artificiale, Internet of Things. È comunque sempre fondamentale l’aspetto innovativo: le attività realizzabili grazie ai progetti dovranno prevedere un’innovazione di processo e un’innovazione dell’organizzazione. La realizzazione dei progetti dovrà avvenire su territorio nazionale, presso una unità produttiva dell’impresa proponente.

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