Il tema della piegatura, in generale, e della pannellatura, in particolare, è al centro dell’interesse del mercato in quanto, ormai, il miglioramento della produttività passa necessariamente dal recupero di efficienza a valle del taglio. Salvagnini questo lo sa e, con il tempismo che la contraddistingue ha messo a punto l’innovativa pannellatrice P2lean con cui, ancora una volta, rivoluziona i concetti produttivi tradizionali ampliando lo spettro applicativo tipico della pannellatura e spingendosi ben oltre la sfera di potenzialità della piegatura tradizionale. La P2lean è in pratica un centro di lavorazione della lamiera in grado di produrre un’ampia gamma di manufatti che la rendono adatta a chiunque, anche a quelle realtà che finora non hanno mai individuato nella pannellatrice la tipologia di macchina di piegatura ideale. “Si tratta di una macchina rivoluzionaria le cui caratteristiche attireranno, di sicuro, nuovi potenziali clienti: in termini di fattibilità, P2lean amplia ulteriormente il campo applicativo della pannellatrice andando ad erodere ancora più terreno al mondo della presso piega. Mi riferisco per esempio a coloro che vivono la pannellatrice come una macchina in grado di fare solo una parte dei loro manufatti, ai quali dimostreremo che la P2lean va addirittura ben oltre le possibilità di una piegatrice manuale in quanto permette di realizzare delle pieghe che una macchina tradizionale non è in grado di fare”, afferma Tommaso Bonuzzi, Direttore Marketing Salvagnini.
“La P2lean è in pratica un vero e proprio centro di piegatura della lamiera in grado di produrre un’ampia gamma di manufatti che la rendono adatta a chiunque, anche a quelle realtà “terziste” che finora non hanno mai pensato a una pannellatrice come la risposta alle loro problematiche di piegatura. Uno spettro produttivo più vasto si traduce in nuove opportunità di crescita e quindi in un aumento importante dell’efficienza produttiva”. La nuova pannellatrice P2lean offre, infatti, prospettive completamente diverse da quelle del precedente modello grazie ad alcune migliorie e soluzioni innovative che la rendono unica. Parliamo per esempio della tecnologia proprietaria MAC2.0, che consente alla macchina di adattarsi in ciclo alle variazioni del comportamento del materiale in lavorazione; oppure del dispositivo CLA SIM per la composizione automatica delle lame di piegatura ausiliarie, soluzione che aumenta la versatilità della macchina, e che permette, anche per i pezzi più complicati, di realizzare in sequenza pezzi completamente diversi uno dopo l’altro.
Alla fattibilità e alla versatilità applicativa, la P2lean associa anche una qualità di piega assoluta, in termini di precisione, ripetibilità ed estetica della lavorazione che risulta priva di graffi sulla superficie della lamiera.
P2lean: la nuova soluzione per la piegatura
“L’aspettativa di qualità ottenibile da una macchina è in costante crescita perché è il mercato dei consumatori finali dei manufatti prodotti a esigerlo. L’asticella si è quindi alzata in maniera notevole anche perché i processi a valle della piegatura si sono automatizzati e per funzionare al meglio hanno bisogno di semilavorati piegati precisissimi.” spiega ancora Tommaso Bonuzzi.
“Per saldare con i robot, le pieghe devono essere perfette altrimenti è impossibile. Avere quindi una qualità di piega certa e assoluta assicura tanti vantaggi in tutto l’iter produttivo a valle. La P2lean è la risposta Salvagnini anche a questo tipo di esigenza: da un lato grazie all’attuatore elettrico che assicura una migliore gestione della forza di piegatura e contribuisce che in modo sostanziale ad aumentare la precisione, dall’altro grazie alla nuova tecnologia proprietaria MAC 2.0, che consente alla macchina di adattarsi in ciclo alle variazioni del comportamento del materiale in lavorazione.”
Anche il gruppo di piegatura presenta nuove peculiarità: il sistema di serraggio degli utensili del premilamiera è pneumatico ed elimina quindi la possibilità di eventuali gocciolamenti di olio sui fogli in lavorazione; è stato rivisto anche il loro profilo, consentendo ora di realizzare pieghe rientranti fi no a 55 mm; il gruppo lame, di nuova concezione, consente di aumentare gli spessori lavorabili a 3,2 mm per il ferro, 2,5 mm per l’inox e 4 mm per l’alluminio lungo tutta la lunghezza di piega. Sono tante le novità di P2lean che la rendono interessante per nuovi settori applicativi, impensabili finora per una pannellatrice, come l’UPEMB, un utensile “cavo” speciale che consente di lavorare anche pezzi che presentano delle bugne sulla superficie o il dispositivo a ventose DPM che coadiuva il manipolatore della macchina per realizzare piccoli profili stretti. Anche questa è efficienza.
La P2lean è inoltre perfettamente in linea con le aspettative del mercato anche dal punto di vista dei consumi energetici; le aziende sono ormai molto attente a ogni voce di costo legato alla produzione e il consumo medio di 5 kW costituisce senza ombra di dubbio un valore tra i più bassi in assoluto. Questo è diretta conseguenza del nuovo attuatore elettrico della macchina e del nuovo studio agli elementi fi niti della struttura.
Home » P2lean Pannellatrice, una macchina intelligente
P2lean Pannellatrice, una macchina intelligente
- 27 Maggio 2015
Condividi
Articoli correlati
contenuto sponsorizzatoSalvagnini presenta “Futuro Lamiera”
Alessandro Ariu
30 Agosto 2023
Salvagnini il 28-29-30 settembre apre le porte del Campus di Sarego, Vicenza, centro di innovazione e formazione, per presentare al
White Paper | L’impatto dell’automazione nella lavorazione della lamiera
Alessandro Ariu
10 Luglio 2023
Lamiera, in collaborazione con Salvagnini, ha realizzato un’indagine di mercato con la finalità di analizzare l’impatto dell’automazione nella lavorazione della
Pieghe “fuori squadra”: quanto togliere?
Alessandro Ariu
6 Dicembre 2022
Metodi e suggerimenti su come ottenere il meglio possibile per quanto riguarda la standardizzazione di processo. La bellezza della piegatura
Un mondo di K in piegatura
Alessandro Ariu
3 Ottobre 2022
Facciamo chiarezza per districarci nella giungla terminologica che vede l'(ab)uso del termine “K” e del “fattore k” dominare in piegatura.