Torni e centri di lavoro mai col freno tirato

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A caratterizzare l’officina comasca qui presentata c’è un dato più unico che raro: nel suo oltre mezzo secolo di vita l’attività produttiva non ha mai subito alcun rallentamento di sorta. Il segreto? Passione, professionalità e continui e oculati investimenti in macchinari tecnologicamente avanzati con i quali accaparrarsi commesse molto speciali altrimenti inavvicinabili.

Il 20 aprile 2010, mentre la piattaforma petrolifera Deepwater Horizon stava completando la perforazione del Pozzo Macondo, nel Golfo del Messico, un’esplosione provocò un violento incendio nel quale 11 lavoratori persero la vita e 17 rimasero feriti. Due giorni dopo la piattaforma, rovesciandosi, affondò andando a depositarsi sul fondale profondo 400 metri a circa mezzo chilometro più a nord-ovest del pozzo. Le valvole di sicurezza posizionate all’imboccatura del pozzo sul fondale marino in quel frangente non funzionarono correttamente e il petrolio greggio, spinto dalla pressione del giacimento petrolifero, iniziò a uscire senza controllo, in parte risalendo in superficie per via della minor densità rispetto all’acqua. Ciò che ne seguì viene ricordato come il disastro ambientale più grave della storia americana. Un tragico evento che, fra l’altro, focalizzò l’attenzione sull’importanza che rivestono le valvole impiegate in tali piattaforme a cui si chiedono prestazioni al limite dell’impossibile visti i luoghi dove sono chiamate ad operare. Una bella responsabilità dunque per le società coinvolte nella loro produzione, fra le quali, come contoterzista, da lustri spicca la OMPI S.r.l. di Carbonate (CO).

Continua a leggere l’articolo all’interno dello sfogliabile, da pagina 188: https://goo.gl/AAEeSS.

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