Realizzare ecosistemi Industry 4.0 su misura

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Sempre più imprese produttive hanno già intrapreso la digitalizzazione dei processi, ma ancora molte Pmi hanno una gestione della produzione analogica, basata sull’utilizzo di ordini, report e piani di controllo in formato cartaceo. Si è sempre fatto così, ma è evidente il rischio di errori, trascrizioni errate e aggiornamenti non corretti. È altrettanto vero che passare da metodologie tradizionali consolidate a una digitalizzazione della produzione che ha senso se di ampio respiro e che esce dai classici investimenti in macchinari, non è né culturalmente né praticamente agevole.

Comarch Italia si definisce una realizzatrice di ecosistemi Industry 4.0 su misura ed è menzionata nel panorama competitivo di Gartner® del 2022 nel Report CSP “Customer Management and Experience Solutions”.  Abbiamo intervistato il dr. Dario Esposito La Rossa, IoT Consultant, per approfondire queste tematiche.

 Come affrontate le problematiche delle imprese di produzione? 

“La prima considerazione riguarda il fatto che le piccole medie imprese costituiscono il driver del tessuto produttivo italiano e, per le loro caratteristiche, offrono al mondo I.o.T – Industry 4.0 grandi opportunità. Allo stesso tempo registriamo un basso livello di implementazione della digitalizzazione, mentre si nota una buona penetrazione dell’automazione dei processi di lavorazione, che sta generando grandi benefici in termini qualitativi e di time to market. L’uso massiccio della carta per la gestione delle attività rappresenta però un limitante collo di bottiglia. D’altra parte, l’utilizzo per decenni della carta per registrare, segnalare, modificare, informare, è tale che catalogare, riordinare, razionalizzare tutto questo materiale rappresenta un problema. Perlomeno richiede personale esperto da dedicare per molto tempo. Quindi, il pezzo mancante è proprio il mettere insieme tutte le informazioni cartacee. È noto che la digitalizzazione porta la possibilità di acquisire dati, certi, affidabili e soprattutto in tempo reale. Fatti gli investimenti in automazione, questa possibilità è l’unica carta per averne benefici concretamente e misurabili.”

 Quali sono le specificità della proposta Comarch?  

“Nel nostro settore, la differenziazione viene normalmente esperita sul campo, che è l’unico scenario dove si possono valutare le vere competenze. La nostra proposta si focalizza su soluzioni Industry 4.0 mirate a risolvere problemi in ambito manifatturiero, ma soprattutto è mirata a un obiettivo di più ampia visione: supportare il cliente nel suo sviluppo competitivo. I nostri esperti vantano una robusta esperienza sia in ambito industriale, macchine e processi, sia in ambiti collaterali che servono a completare il necessario background esperienziale per supportare concretamente le imprese. Nella tecnologia I.o.T siamo anche membri delle organizzazioni degli standard tecnologici, in particolare FIRA, che cura lo standard dell’Ultra Wideband (UWB), tecnologia che noi sfruttiamo in una delle nostre due soluzioni; siamo inoltre produttori dell’hardware.”

 Caratteristiche del prodotto

“Con il nostro MES utilizziamo uno standard industriale come il “data model ISA-95” che ci permette di standardizzare i dati eterogenei per renderli disponibili al management in termini di mappatura pianificazione della produzione, dati di produzione, OEE, andamento degli ordini e quant’altro stabilito. Tutto questo si traduce in efficienza, ma diventa anche efficacia nella eliminazione di errori e sprechi.  Si parla di UI/UX semplificata e noi abbiamo un team all’interno che ha il compito di rendere semplice l’applicazione. Puntiamo su una interfaccia grafica e un acceso ai dati il più semplice possibile, come si suole dire “con pochi click”. Dopo la fattibilità legata alle macchine disponibili, di PlC, protocolli come Opc ua, Profinet, Profibus,  decidiamo di porre sulle macchine un gateway nostro o di terze parti. Questa attività è definita di integrazione macchine. Laddove non si ha un controller, un Opc ua utilizziamo dei convertitori per individuare attraverso la schemistica i segnali elettrici della macchina, solitamente collaborando con i fornitori.”

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