Dentatura delle corone elicoidali per viti senza fine

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La costruzione delle corone elicoidali per viti senza fine presenta delle differenze sostanziali rispetto alla tecnica usata per la dentatura degli ingranaggi cilindrici.

Il gruppo composto da corona elicoidale e vite senza fine serve per la trasmissione del moto tra due assi ortogonali con un rapporto di riduzione molto elevato. Questo tipo di riduttore risulta compatto e la vite trasmette il moto alla corona con una buona precisione. La vite e corona però sono sollecitati con forti strisciamenti che provocano rapide usure. Per questo motivo, normalmente la vite è in acciaio e la corona è in bronzo. In molti casi, poi, il gruppo riduttore ha dei dispositivi per la riduzione del gioco a compensazione dell’usura. La corona elicoidale è detta anche ruota elicoidale o ingranaggio elicoidale. Il procedimento di taglio di queste ruote sfrutta la particolarità che il creatore stesso è una vite senza fine. Eseguendo quindi un creatore uguale, nei suoi dati essenziali, alla vite senza fine, esso realizzerà una ruota elicoidale perfettamente idonea all’accoppiamento. Questo sarà possibile imprimendo al creatore un moto rotatorio e facendo girare la ruota in modo sincronizzato con il creatore stesso, riproducendo le rotazioni che avvengono tra vite e ruota. La grande differenza che si incontra tra questo tipo di dentatura e la generazione di ingranaggi cilindrici è costituita dal fatto che per questi ultimi ingranaggi il creatore può avere un qualsiasi diametro primitivo, mentre i creatori per ruote elicoidali devono avere un diametro primitivo uguale, o per lo meno molto prossimo, a quello della vite che si accoppierà con la ruota. In genere il diametro della vite, e quindi del creatore è tanto piccolo da non consentire l’esecuzione del foro di calettamento; i creatori saranno quindi del tipo a gambo. Il taglio della ruota elicoidale può avvenire con tre diversi procedimenti: con avanzamento radiale, con avanzamento tangenziale, con avanzamenti radiale e tangenziale combinati.

Avanzamento radiale

Si impiega un creatore cilindrico come quello indicato nella Figura 2. Con questo sistema si ottengono dei tempi di taglio molto bassi con le più elevate produzioni orarie, in quanto non sono presenti i tempi passivi di avvicinamento del creatore al pezzo. La sua applicazione però è limitata alla costruzione di ruote elicoidali con un angolo di elica massimo di 6-8°, perché oltre tale limite, tra creatore e ruota si generano delle interferenze che non sono tollerabili. Queste interferenze sono dovute al fatto che gli angoli di elica misurati sui vari diametri sono diversi. Accadde perciò che all’inizio della lavorazione il creatore asporta una parte di quel materiale che a penetrazione ultimata dovrebbe costituire il fianco del dente. I limiti oltre il quale questo procedimento non è più applicabile sono:
• per angolo di pressione di 15°: elica non superiore a 6°
• per angolo di pressione di 20°: elica non superiore a 8°

Per finiture in cui sia richiesta un’elevata precisione di accoppiamento è opportuno usare l’avanzamento assiale anche per angoli di elica minore. Comunque, per la lavorazione con avanzamento radiale, il creatore deve sporgere oltre l’asse della ruota di una certa entità X che deve essere sicuramente superiore all’arco di ingranamento. Il suo valore dipende oltre che dall’angolo dell’elica, anche dal passo assiale. La lunghezza utile totale del creatore deve quindi essere almeno 2X. La relazione tra questi elementi è riportata nella Tabella 1. Il taglio della ruota elicoidale con il procedimento radiale può essere eseguito con le normali dentatrici.

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