Macchine: nuove sfide, nuove tecnologie, nuovo Regolamento

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Il nuovo Regolamento Macchine permette di tenere il passo con i rapidi sviluppi tecnologici e affrontare i rischi emergenti nel settore delle macchine

La progettazione e produzione di macchine e macchinari è sempre più integrata a sistemi digitalizzati, elementi di robotica, intelligenza artificiale, automazione. È questo un aspetto della trasformazione dell’industria in Industria 4.0, una evoluzione necessaria affinché la manifattura rimanga competitiva ma che chiaramente richiede anche un aggiornamento delle direttive, a partire dalla Direttiva Macchine. Proprio la necessità di tenere il passo con i rapidi sviluppi tecnologici e affrontare i rischi emergenti nel settore delle macchine, quali l’integrazione dell’intelligenza artificiale e della robotica, è alla base del cambiamento e della promulgazione del nuovo Regolamento Macchine (UE) 2023/1230 pubblicato in Gazzetta il 20 giugno 2023, applicabile alle macchine e ai prodotti correlati nuovi, è entrato in vigore venti giorni dopo tale data e sarà applicabile a partire dal 14/01/2027, data quest’ultima, che segnerà l’abrogazione definitiva della Direttiva Macchine (CE) 2006/42.  In dialogo con l’ing. Alberto Bonfanti, Business Line Manager Machinery Directive di TÜV Italia – Gruppo TÜV SÜD.

Alberto Bonfanti, Business Line Manager Machinery Directive di TÜV Italia – Gruppo TÜV SÜD. «Questo Regolamento porta con sé dei cambiamenti importanti, soprattutto per quanto riguarda la componentistica richiesta a bordo macchina».

Da Direttiva a Regolamento

«Il primo e più evidente cambiamento messo in atto con questa modifica riguarda proprio la nomenclatura: ora si parla di regolamento anziché di direttiva. Ricordiamo a questo proposito che mentre una direttiva deve essere applicata nei singoli stati membri tramite decreti di recepimento che il singolo Stato deve emanare, il regolamento entra immediatamente in vigore subito alla data stabilita dallo stesso e viene applicato automaticamente e uniformemente in tutta l’Unione Europea. Questo garantisce un approccio più armonizzato e standardizzato in tutta l’UE» spiega Bonfanti. Inoltre, il fatto che sia un Regolamento, permette a tutta l‘industria europea di avere una data certa della sua applicazione. L’applicazione partirà dal 14 gennaio 2027. «In questi tre anni e mezzo le aziende hanno il tempo di adeguare tutti i fascicoli tecnici, la valutazione dei rischi e i macchinari per quanto riguarda i requisiti essenziali di sicurezza e salute e quanto ne consegue».

Sicurezza informatica rafforzata

I nuovi requisiti sono tali da richiedere oltre tre anni di adeguamento? «Diciamo che questo Regolamento porta con sé dei cambiamenti importanti, soprattutto per quanto riguarda la componentistica richiesta a bordo macchina. La sua novità principale è infatti legata alla introduzione di elementi immateriali su macchine che fino ad ora sono state principalmente  materiali e concrete, (quasi) esclusivamente composte da parti meccaniche. I nuovi requisiti invece introducono su tutte le macchine elementi immateriali, come i software di sicurezza» afferma Bonfanti. Bisogna infatti considerare che l’obiettivo principale di questo aggiornamento è il voler garantire che le macchine commercializzate nell’UE siano conformi a requisiti di sicurezza più rigorosi e allineati alla evoluzione tecnologica in atto, fornendo una maggiore protezione per gli utenti e l’ambiente.  Spiega Bonfanti: «La sicurezza informatica è un aspetto che non può più essere trascurato per le macchine. Per questo motivo il nuovo regolamento macchine chiede che i circuiti di comando, che svolgono funzioni di sicurezza, siano progettati in modo da evitare che attacchi malevoli sia dall’interno che dall’esterno del macchinario, possano causare comportamenti pericolosi delle macchine (cyber security)».

L’obiettivo principale del nuovo Regolamento Macchine è il voler garantire che le macchine commercializzate nell’UE siano conformi a requisiti di sicurezza più rigorosi e allineati alla evoluzione tecnologica in atto

Non solo sicurezza

Il Regolamento introduce anche nuovi requisiti che riguardano l’intelligenza artificiale, le macchine mobili controllate da remoto e i robot collaborativi. I requisiti per le quasi-macchine diventano più stringenti.

«È necessario considerare che una volta che la macchina avrà appreso determinati comportamenti potrà, in linea di principio, prendere decisioni in modo pressoché autonomo. Questo apre innumerevoli scenari di rischi e i software che controllano questo apprendimento devono esser sviluppati adeguatamente. Quindi, anche in questo caso sarà necessario garantire un adeguato livello di sicurezza». In generale, l’introduzione del nuovo Regolamento delinea la volontà delle istituzioni europee di allineare il mercato alle sfide tecnologiche del presente aumentando gli standard di sicurezza e di qualità dei prodotti sul mercato a garanzia di tutti gli operatori economici e allo stesso tempo degli utilizzatori.

«Questa modifica spinge sempre più l’industria meccanica verso l’elettronica. A questo proposito, oggi, il panorama dei costruttori di macchine è molto variegato. Vi sono delle realtà come il settore farmaceutico e il settore aeronautico e aerospaziale che sono sicuramente già ad un livello di automazione e di attenzione ai requisiti essenziali molto elevato. Ma altre realtà, magari più piccole e in settori differenti, questa attenzione non è ancora sviluppata».

Dal dire al fare

Come affrontare il cambiamento? «Sicuramente vi è un aspetto economico e di investimento: in una prima fase le aziende dovranno spendere per poter raggiungere certi livelli ma queste spese poi naturalmente rientreranno, ad esempio tramite la vendita delle macchine o tramite i miglioramenti dei processi produttivi, tramite l’automazione, la velocità di esecuzione o l’efficienza. Oltre a ciò, sarà necessario creare figure tecniche di riferimento, in grado di essere di supporto ai costruttori. Ad esempio, occorreranno esperti di intelligenza artificiale e di cyber security, che magari fino ad oggi hanno lavorato in altri settori, ma che vanno “importati” nel settore dei costruttori di macchine. Bisognerà, cioè, creare una sinergia tra tipologie di figure che fino ad oggi non hanno necessariamente lavorato fianco a fianco». Avere delle figure interne nuove potrebbe però essere un problema per le aziende più piccole. «Certo, ma si potrebbe pensare di servirsi di consulenti esterni, di società dedicate alla consulenza su questi aspetti. E forse, quella del consulente esterno è una soluzione che può dare un valore aggiunto alla azienda stessa, perché permette di portare uno sguardo trasversale nella routine dei processi.  Se posso dare un consiglio alle aziende, soprattutto PMI, è proprio questo: abbiate un occhio di riguardo per il parere di una terza parte indipendente, che non deve necessariamente essere un organismo notificato, può essere anche una società di consulenza esperta. Ma questo parere terzo, trasversale alla azienda spesso porta del valore aggiunto, in quanto, sebbene non abbia una conoscenza specifica della produzione della singola azienda, ha una visione di tante tipologie diverse di macchinari, quindi di tante modalità di affrontare lo stesso problema di sicurezza e questo di solito aiuta nella ricerca di soluzioni tecniche calzanti».

Informarsi, innanzitutto

Cosa consiglierebbe alle aziende per poter affrontare questi tre anni? «Innanzitutto, di informarsi. Il testo del nuovo Regolamento è un testo pubblico e quindi disponibile in rete. Leggerlo permetterebbe di farsi una idea su cosa viene richiesto, di iniziare a capire quali siano i nuovi requisiti. Certo, è un documento tecnico e di non facile fruizione, quindi bisogna fare dei passi successivi tramite associazioni di settore, uffici tecnici di riferimento, organismi notificati, ecc. Ma informarsi rimane il passaggio fondamentale».

Un cambiamento in meglio

In generale questo Regolamento è stato accolto con favore perché promuove l’innovazione e la competitività dell’industria delle macchine, semplifica la conformità per gli operatori economici e rafforza il sistema di sorveglianza del mercato, creando un ambiente di mercato equo e sicuro per tutti. Infine, l’aggiornamento della normativa ha tenuto conto dei progressi tecnologici avvenuti dal momento dell’emanazione della Direttiva Macchine, risalente ormai a quasi 15 anni fa. Ciò significa che i requisiti di sicurezza sono stati adattati per affrontare nuove tecnologie e nuove sfide. Tale aggiornamento è importante per migliorare la chiarezza, la coerenza e l’adeguatezza dei requisiti di sicurezza delle macchine nell’Unione Europea, incorporando i progressi tecnologici e migliorando la protezione dei consumatori.

Regolamento Macchine, un testo di dominio pubblico

Un aspetto da sottolineare è che il testo di questo Regolamento Macchine, come quello di tutti i Regolamenti e di tutte le Direttive, è un testo di dominio pubblico e quindi disponibile in rete. Ad esempio, in Gazzetta ufficiale al sito https://eur-lex.europa.eu/legal-content/IT/TXT/PDF/?uri=CELEX:32023R1230

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