Il governo cambia strategia: una “ZES”, 4,5 miliardi in tre anni

A cura di Simone Finotti

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Pausa di riflessione che ha il sapore del vero e proprio “semaforo rosso” sulle Zone Economiche Speciali, altrimenti dette Zes, e sui commissari.

Stop alle otto “Zes”

A darne notizia è l’Ageei – Agenzia di Stampa su Energia e Infrastrutture, che prende in esame lo Schema di decreto-legge recante “disposizioni urgenti in materia di politiche di coesione e per il rilancio dell’economia nelle aree del Mezzogiorno del Paese”, composto da 22 articoli.

Fondo sviluppo e coesione

Il provvedimento contiene disposizioni in materia di programmazione e utilizzazione delle risorse del Fondo Sviluppo e Coesione, per la realizzazione degli interventi ammessi a finanziamento a valere sulla disponibilità del Fondo FSC 2021 – 2027 e di apertura di contabilità speciali per la gestione degli interventi cofinanziati dall’Unione Europea, dalla programmazione complementare e dal Fondo sviluppo e coesione.

Utilizzazione e monitoraggio risorse

Al suo interno anche disposizioni in materia di monitoraggio dell’utilizzazione delle risorse in materia di politiche di coesione – Sistema nazionale di monitoraggio e in materia di pubblicità dei dati relativi all’utilizzazione delle risorse in materia di politiche di coesione. Ma anche disposizioni in materia di Contratti Istituzionali di Sviluppo. Nel Capo II del provvedimento ci sono invece norme riguardanti la strategia nazionale per le Aree interne, misure per il sostegno alle popolazioni ed alle attività economiche, artigianali e commerciali. Nel Capo III Interventi urgenti in favore dei Comuni di Caivano, Lampedusa e Linosa. Infine nel Capo IV disposizioni sulla Zona Economica Speciale Sud.

Tutto il Sud in un’unica “Zes” da 4,5 milardi

In pratica sarà istituita, a partire dal 1° gennaio 2024, la Zona economica speciale per il Mezzogiorno, o “Zes Unica”, che ricomprende i territori delle regioni Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sicilia, Sardegna.

Le otto zone economiche speciali istituite (Abruzzo, Calabria, Campania, Ionica interregionale Puglia-Basilicata, Adriatica interregionale Puglia-Molise, Sicilia Orientale, Sicilia Occidentale, Sardegna) saranno riorganizzate in un’unica Zes e presso la presidenza del consiglio nasceranno sia una cabina di regia sia una Struttura di missione.  Il piano di finanziamento prevede 1,5 miliardi annui per il 2024, 2025 e 2026, per un totale di 4,5 miliardi in tre anni. La copertura finanziaria arriverà per 500mila euro annui da fondi europei Fesr mentre per il restante miliardo annuo dalle risorse Pnrr.

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