Com’è cambiata la gestione dei preventivi tra ieri e oggi

Roberto Carminati

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Per forza o per amore o se preferite per innata lungimiranza, piuttosto che spinte dalla necessità, le aziende italiane impegnate nel settore della lavorazione della lamiera hanno radicalmente cambiato nel corso degli anni il loro approccio alla gestione dei preventivi, ora col valido supporto dell’ICT.

Dialogando di gestione finanziaria e in particolare di stesura dei preventivi con imprenditori della meccanica – e affini – è capitato più volte di sentir parlare dei bei tempi andati nei quali un’offerta poteva esser messa a punto e presentata anche lasciando un po’ di spazio all’approssimazione. D’altra parte, quando domanda e offerta sono folte e la liquidità non manca qualche piccolo azzardo è lecito e il calcolo spannometrico non è da ritenersi a tutti gli effetti un’eresia.

Peccato che il nuovo millennio e segnatamente la drammatica crisi patita nel biennio 2008-2009 abbiano mutato il quadro in maniera radicale. Di conseguenza, anche l’approccio al conto economico e alle attività di preventivazione ha cambiato passo e ha acquisito via via un plus di precisione e di meticolosità. Non meno importanti e impattanti sono state le criticità emerse in seguito, in tempi ben più recenti.

Tutto conta

Si era per esempio avvezzi a fare affidamento sulla relativa stabilità dei listini delle materie prime e dei prezzi dell’energia. Già in coincidenza con la transizione dal primo al secondo decennio di questo secolo proprio le commodity industriali si sono rese invece protagoniste di inattesi quanto anomali rally: e il peggio doveva ancora venire. La pandemia da Covid-19 ha inciso gravemente sulla salute delle supply chain globali e di nuovo il costo dei materiali ha presentato più di un’incognita, in taluni casi schizzando incontrollabilmente o quasi verso l’alto.

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Procedendo, lo scenario s’è fatto se possibile persin più fosco: esploso il conflitto russo-ucraino è stato necessario fare i conti con l’imprevedibilità delle tariffe energetiche. Il loro andamento folle ha avuto effetti tali da costringere alcuni stabilimenti alla temporanea chiusura. Rientrato l’allarme, resta il timore.

Nessuno spazio per l’improvvisazione

Tutto questo per dire che la gestione di un’azienda – per la quale la formulazione di preventivi esatti è decisamente un aspetto-chiave – si fa di giorno in giorno più complessa e ogni errore può rivelarsi esiziale. È già di per sé arduo far combaciare la lecita ricerca della giusta marginalità, da parte della società offerente, con l’altrettanto comprensibile volontà da parte del (potenziale) cliente di risparmiare qualcosa. Adesso sui piatti della bilancia devono trovare spazio ulteriori e numerose voci oltre al classico computo delle ore-uomo e delle ore-macchina; la spesa legata ai turni presidiati e quella correlata, invece, ai momenti durante i quali gli impianti operano in autonomia. Fortunatamente si è evoluta anche la mentalità e tale evoluzione è stata supportata dalle tecnologie.

L’hi-tech ci salverà

I titolari d’impresa e responsabili di produzione o d’impianto, amministratori e manager intervistati sul numero di dicembre di Lamiera non hanno in comune l’anzianità di servizio; e d’altronde le loro realtà si sono affacciate al business in tempi diversi. Alcune possono essere definite delle autentiche native digitali, delle millennial della carpenteria; altre hanno alle spalle una vicenda ben più lunga. Quel che li apparenta tutti, e che ne accomuna l’approccio alla preventivazione, è la fede nell’aiuto che in questa sede può provenire ed è anzi puntualmente giunto dai progressi della tecnologia informatica. Industria 4.0 è stato lo snodo decisivo: l’interconnessione dei sistemi produttivi con l’intelligenza centrale rappresentata da progredite – e spesso ampiamente personalizzate – soluzioni ERP (Enterprise Resource Planning) ha permesso di conquistare visibilità a 360 gradi sulle operazioni. Nulla può più dirsi ignoto e così sfuggire al controllo. Non i consumi delle linee e non quelli generati dalla logistica, dai trasporti e da tutto quel che ruota attorno alla movimentazione di merci.

Pezzo per pezzo

Alcune delle voci ascoltate hanno alluso alla necessità di «spacchettare» i costi: l’espressione è efficace perché descrive fedelmente lo sforzo compiuto per schiudere ogni comparto dell’azienda per soppesarne il valore, misurarlo, renderlo quantificabile anche agli occhi dei clienti. Non è facile neppure quando si è guidati dall’information technology, visto che in ogni caso i dati diventano informazioni, cioè risorse preziose, solo se si è preparati per leggerli e interpretarli correttamente. Che il gioco valga la candela non c’è però dubbio.

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Coniugando l’abilità e la lungimiranza tipiche degli imprenditori (di successo) con i benefici che il passaggio al digitale ha portato e porta con sé non è stato soltanto possibile ottenere una visione più ampia e completa della gestione finanziaria. Bensì pure – quel che più conta e che chiaramente traspare dalla testimonianza degli interpellati – a conseguire progressi percepibili e – ancora – misurabili senza perdere d’appeal presso i clienti. Anzi.

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